“Ravenna inquinata? Pesa l’industria e la posizione geografica”
Brutte notizie riguardo all’aria che respirano i ravennati. Basandosi su parametri internazionali, Ener2Crowd.com(piattaforma di investimento e risparmio sostenibile) ha aggiornato l’indice di qualità dell’aria (Air Quality Index), elaborando la classifica delle 10 città più inquinate del nostro Paese. Ravenna fa segnare una pessima performance, posizionandosi al settimo posto con un indice pari a 46. Al primo posto c’è Milano con indice 56, seguita da Bergamo con 55. I curatori dell’indagine mettono sotto accusa soprattutto il traffico stradale, con conseguenti valori Pm10 e Pm2,5, aggravato dallo stress termico conseguenza diretta del cambiamento climatico.
Sul tema abbiamo consultato Pierluigi Randi, meteorologo e presidente di Ampro. Gli abbiamo chiesto se è stupito dal risultato? «Ravenna purtroppo non è in una posizione favorevole – risponde – quindi non sono stupito. È vicina, ma non così tanto, al mare ed è distante dagli Appennini per cui la circolazione dell’aria è spesso debole. IN più alle porte della città sorge un polo industriale e un porto che, nonostante tutte le politiche messe in campo per limitare le emissioni, incidono sulla qualità dell’aria. Lo stesso traffico pesante che insiste sul territorio è un riflesso di queste attività. A ciò si aggiunga il traffico urbano e le emissione domestiche durante l’inverno. Non è quindi un caso se Ravenna è nella top ten delle città con l’aria peggiore, mentre i centri urbani come Cesena, Forlì e Rimini godono di altri dati».
Ravenna risente della collocazione geografica: «D’estate il mare garantisce a Ravenna una certa circolazione dell’aria, soprattutto nel pomeriggio, quando i venti spirano principalmente da Est – spiega il meteorologo -. L’inverno invece è il periodo delle calme, che interessano la pianura padana fino alla costa. Ravenna, come Ferrara, risente della distanza dagli Appennini. Non gode di quella brezza di monte che riesce a garantire a Forlì, Cesena, Faenza un’inversione termica e una circolazione dell’aria preziose».
L’inquinamento incide sul cambiamento climatico ed estati sempre più calde peggiorano ulteriormente la qualità della vita. Per il territorio ravennate si è appena chiuso il settimo giugno più caldo dal 1950: «I numeri mostrano un’anomalia preoccupante – conclude Randi -. Questo giugno ha registrato una temperatura superiore alla media del periodo di 2 gradi. È stato più caldo del giugno dell’anno scorso e quasi non ce ne siamo accorti»