Ravenna, infiltrazioni mafiose in Romagna: quasi 90 anni di carcere per i 24 imputati al processo “Radici”

Ravenna

Quasi 90 anni di carcere e oltre 39mila euro di multa. Questa la somma delle condanne comminate nel pomeriggio dal Collegio penale di Ravenna nei confronti dei 24 imputati nell’ambito del processo sulle infiltrazioni mafiose in Romagna, denominato “Radici”. Tre gli imputati assolti.

I Comuni romagnoli parte civile

Ci sono voluti tre giorni di camera di consiglio prima del responso, pronunciato dal presidente Cecilia Calandra con i giudici a latere Federica Lipovscek e Cristiano Coiro. Disposti anche i risarcimenti nei confronti delle parti civili costituite, fra le quali le provvisionali di 10mila euro per i comuni di Bagnacavallo e Imola, 20mila per i comuni di Cervia e Cesenatico, oltre a 5mila euro ciascuna per Cisl, Uil, Cgil regionali, Camera del lavoro Forlì-Cesena e Libera-associazione nomi e numeri contro le mafie.

La Romagna come lavatrice di Camorra e ‘Ndrangheta

Risarcimenti anche nei confronti di imprenditori del territorio, vittime delle intimidazioni protratte negli anni tra il 2018 e il 2020 e alle rispettive società, come 200mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva per Dolce Ide srl, 250mila a Forno Imolese srl. Queste le società a suo tempo portate al tracollo dal meccanismo dedito ad affari e minacce per trasformare la Romagna e il suo tessuto imprenditoriale in una gigantesca lavatrice pensata da Camorra e ‘Ndrangheta per smacchiare il denaro sporco della criminalità organizzata, facendo leva su pasticcerie, ristoranti, bar e hotel. Tutto, secondo l’accusa, per la colonizzazione del territorio da parte di imprenditori vicini ai Piromalli, cosca della piana di Gioia Tauro, ma anche alle famiglie Piscopisani, Lo Bianco, Bonavota, Mancuso. Nella sentenza tuttavia, la Corte ha escluso buona parte delle aggravanti che contestavano il metodo mafioso. Un processo ciclopico, giunto a conclusione ieri, per il quale il pm Marco Forte, della Direzione distrettuale antimafia aveva chiesto in tutto 125 anni di carcere.

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