Ravenna, il vicino sente puzza di gas e si ritrova col contatore piombato a sua insaputa

Ravenna

Ha ritrovato piombato il contatore del gas della casa al mare, proprio poco prima di doverla affittare. Dentro un foglio, senza data né riferimenti. Poi la sorpresa più disorientante: dopo una telefonata all’assistenza, che non aveva portato chiarimenti, all’ufficio informazioni di Hera «non sapevano nulla, per loro il contatore era assolutamente libero e funzionante».

Una storia singolare, quella di un lettore del Corriere Romagna che solo dopo un colloquio con i vicini dell’abitazione del mare è riuscito a ricostruire gli accadimenti che avevano portato In Rete a bloccargli il contatore. «Mi sono accostato con fiducia ad Hera qualche anno fa. In fondo è un’azienda del territorio e vi ho conferito le tre utenze, acqua, gas e luce per gli alloggi di famiglia – spiega il lettore in una missiva firmata –. Ora è capitato un fatto increscioso: alla vigilia di un affitto estivo mi telefona l’Agenzia alla quale ho affidato un alloggio al mare, informandomi che non scende l’acqua calda (le addette alle pulizie estive ne avevano bisogno). Corro e constato che il gas è stato chiuso e piombato e trovo un foglio di In Rete, vecchio di chissà quanto, privo di ogni riferimento o data dell’avvenuta chiusura».

Qui inizia l’epopea nel cercare di capire cosa fosse successo: «Telefono a Hera, ma non ne sanno nulla (ma si sa, in questi casi è difficile capire a chi telefonare). Mi reco nella sede delle Bassette e l’impiegato mi informa che, secondo loro, il contatore è aperto e tutto funziona – racconta l’utente –. Mi rassegno e finalmente riesco attraverso i vicini a sapere cosa è successo. Un vicino, sentendo puzza di gas ha chiamato Hera che ha mandato un addetto di In Rete che ha chiuso e piombato l’utenza».

Scoperto finalmente l’arcano, il cliente di Hera deve in gran fretta risolvere la situazione, perché deve mettere a disposizione la casa ad un affittuario: «Ho dovuto rifare l’impianto ed eliminato la perdita. La spesa? Significativa. E ora è arrivato anche il conto di In Rete. Durante la “vicenda” ho mandato email semplici e certificate a Hera e a In Rete – torna a raccontare il lettore –. Nessuno della direzione ha risposto al mio principale quesito: perché non sono stato avvisato che il contatore è stato chiuso? Eppure Hera conosce molto bene i miei recapiti. Cosa sarebbe cambiato? Avrei potuto avviare i lavori in tempo richiedendo alcuni preventivi e non aspettare l’ultimo minuto quando gli inquilini stavano per arrivare». Un disservizio che, pertanto, per l’utente è diventato costoso. E che, forse, mostra qualche lacuna nelle modalità informative delle utenze relative le seconde case, abitate solo per alcuni mesi all’anno.

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