Ravenna il parcheggio del Cmp: «Servono nuove aree per le auto»
Negli ultimi mesi, il parcheggio del Centro di Medicina e Prevenzione (Cmp) di Ravenna è diventato il regno della sosta selvaggia. L’apertura del Cau nella struttura e, probabilmente, anche i contemporanei lavori all’edificio ospedaliero che interessano anche parte del parcheggio del Pronto Soccorso hanno portato con loro difficoltà per gli utenti.
Pochi posti auto
Da quando è stato inaugurato il Centro Assistenza e Urgenza, la pressione sugli stalli disponibili è aumentata considerevolmente. Molti pazienti lamentano le difficoltà nel trovare un posto per la propria auto, situazione che si aggrava ulteriormente per la presenza di due file di parcheggi riservate alle vetture della domiciliare dell’Ausl Romagna.
Una testimonianza raccolta da un cittadino che si reca regolarmente al Cmp per fisioterapia post-operatoria descrive un quadro desolante. «È proibitivo trovare parcheggio, anche nelle zone limitrofe come piazza Vacchi», afferma il paziente. «Ci si adatta al parcheggio selvaggio su marciapiedi, divieti di sosta o nel fango, col rischio di rimanere bloccati. Si vedono persone litigare per un posto libero, anziani con stampelle e mamme con bambini costrette a percorsi impervi tra fango ed erba. Qualcuno ha deciso di concentrare tutti i servizi specialistici in questo luogo senza considerare chi viene dai paesi vicini e dipende dall’auto».
Il problema non è nuovo e le lamentele sono ricorrenti, come sottolinea Gianfranco Spadoni, esponente di Lista per Ravenna che ha raccolto diverse segnalazioni a riguardo. Spadoni evidenzia che il Cmp accoglie una vasta gamma di servizi specialistici: riabilitazione, punto prelievi, vaccinazioni, igiene pubblica, solo per citarne alcuni. L’aggiunta del Cau ha aumentato il flusso di utenti, ma la dotazione di parcheggi non è stata adeguata al crescente afflusso di persone, molte delle quali anziane o con difficoltà motorie. «Buona parte degli stalli vicino ai servizi è occupata dal personale dipendente, sottraendo spazi preziosi agli utenti», spiega Spadoni. «Sarebbe opportuno riorganizzare le aree di parcheggio per i dipendenti, liberando posti per chi accede ai servizi sanitari».
Tra le proposte avanzate, si suggerisce di destinare parte dei terreni circostanti, di proprietà dell’Ausl, a nuovi parcheggi. Questo consentirebbe di offrire soluzioni a un problema che rischia di peggiorare con il tempo, soprattutto se non si interviene tempestivamente. Spadoni insiste anche sulla necessità di verificare se le auto del personale possano essere spostate in zone meno centrali, lasciando le aree più vicine ai servizi per chi ha effettiva necessità: «Sarebbe necessaria una verifica finalizzata a reperire alcune aree da adibire a tale scopo ricavate dai vicini el tentativo di offrire nuove opportunità di sosta», conclude l’esponente di LpRa.