Ravenna, il mercato dell’auto in ripresa traina le imposte tributarie

Il 2024 si chiude con un bilancio positivo per la Provincia di Ravenna, nonostante un anno ancora segnato dalle ferite dell’alluvione e dalla mole di interventi legati al PNRR. Due fronti che hanno richiesto un grande sforzo sia economico che organizzativo, tra cantieri aperti, manutenzioni urgenti e ricostruzioni per oltre 30 milioni di euro. In questo quadro, l’ente è riuscito a garantire la continuità dei servizi e il mantenimento degli equilibri finanziari.
Sul fronte delle entrate tributarie, l’andamento è stato decisamente positivo. L’imposta sull’RC Auto ha portato nelle casse provinciali 16,7 milioni di euro, in crescita dell’11,5% rispetto al 2023, quando l’introito si era fermato a 14,96 milioni. Il risultato è anche superiore al livello pre-pandemico del 2019. Il boom è legato all’aumento dei premi assicurativi e a una ripresa del mercato dell’auto.
Anche l’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) ha superato le attese, arrivando a 13,66 milioni di euro, +5% sull’anno precedente. Rispetto alla previsione iniziale (12,9 milioni), si parla di un incremento di oltre 760mila euro. I mesi migliori? Gennaio e maggio, con impennate superiori al 25%, segno di un mercato automobilistico vivace, nonostante le incertezze macroeconomiche.
La quota provinciale della TARI, ovvero il tributo TEFA, si è attestata a 3,48 milioni di euro, in leggera crescita rispetto al 2023. È un’entrata di sistema, legata alla gestione dei rifiuti urbani, calcolata come addizionale al prelievo comunale.
Ma a sorprendere di più è l’andamento delle entrate extratributarie, dove spiccano i proventi da sanzioni. Le multe per violazioni al codice della strada hanno fruttato 5,78 milioni di euro, quasi 735mila in più rispetto all’anno precedente. Di questi, 4,2 milioni derivano da sanzioni elevate direttamente dalla Provincia, mentre circa 1,49 milioni arrivano dai Comuni per verbali su strade provinciali. Si tratta in parte di incassi riferiti a verbali emessi già nel 2023. A questi si aggiungono 613mila euro da recupero coattivo.
Nel complesso, le entrate da repressione degli illeciti (inclusi ambientali, caccia e pesca) hanno raggiunto il 99,94% della previsione. Una performance notevole che rafforza il peso delle entrate derivanti dai controlli. In generale, le entrate tributarie sono cresciute dell’8% rispetto al 2023, raggiungendo quota 33,84 milioni di euro, e confermando un recupero pieno rispetto al periodo pandemico. Le extratributarie hanno toccato i 9,52 milioni, +19,2% sull’anno precedente. Un dato su tutti: la pressione tributaria pro capite è salita a 87,39 euro per abitante, contro gli 81,09 del 2023. La crescita è in gran parte imputabile alla dinamica positiva dell’Rc auto e dell’IPT, due indicatori che riflettono l’andamento del mercato privato e il clima economico complessivo.