Ravenna, gli immigrati nel Cas: “Condizioni terribili”. Coop sociale sotto accusa
RAVENNA - Un gruppo di richiedenti asilo nella mattinata di ieri ha raccontato pubblicamente le condizioni di vita precarie nei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) gestiti da una cooperativa sociale. La manifestazione si è svolta in piazza del Popolo, a Ravenna, davanti alla prefettura, con l’obiettivo di portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica una situazione che, nonostante le numerose segnalazioni, sembra essere rimasta inascoltata.
Madri con bambini piccoli, giovani richiedenti asilo e altre persone ospitate nei Cas hanno raccontato la loro quotidianità fatta di carenze nei servizi essenziali e strutture inadeguate. Tra le problematiche denunciate, i buoni pasto di 20 euro settimanali, insufficienti a coprire le spese per cibo e pannolini, l’assenza di mediatori culturali e assistenza legale, e la mancanza di trasporti verso strutture sanitarie o uffici statali. Inoltre, sono stati mostrati documenti fotografici che evidenziano le pessime condizioni degli alloggi: finestre con vetri rotti, bagni non funzionanti, scarafaggi, soffitti danneggiati e strutture prive di lavatrici o utensili da cucina adeguati. Il gestore della cooperativa, parlando col “Corriere Romagna”, respinge le accuse.
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