Ravenna, gli abitanti di Marina: “Il paese è sporco e dimenticato, lo puliamo noi”

Ravenna

RAVENNA - Un altro lido ravennate chiede attenzione e risposte: dopo Marina Romea, Lido di Savio, Lido di Dante, Lido di Classe e Porto Corsini è la volta di Marina di Ravenna che lamenta incuria e trascuratezza nella pulizia delle strade e nella raccolta dei rifiuti. A lanciare l’allarme con una chiamata pubblica è Gigi Mignola, ex consigliere comunale, a pochi giorni dall’incidente stradale che ha visto il conducente di una moto scivolare su foglie e gli aghi di pino investendo una un’anziana, chiama a raccolta sui social «uomini e donne di buona volontà» domenica alle 8,30 in piazza Dora Markus «per dare una ripulita al viale che dovrebbe rappresentare “la vetrina” del nostro paese». Per la cronaca l’investitore non si è fermato a prestare soccorso, allontanandosi a piedi e la donna ha raggiunto il pronto soccorso per aver riportato diverse fratture.

«Dopo l’incidente nessuno è venuto a pulire e le cadute si moltiplicano, ci sono talmente tante foglie che non si ha la percezione del piano stradale. Pulisco ogni giorno davanti a casa, da almeno 40 giorni non si vedono mezzi per lo spazzamento. Su alcuni alberi del viale delle Nazioni ci sono alcuni nidi di piccioni e il guano è ovunque. Da tempo sollecito gli enti preposti ma Marina sembra dimenticata da Dio». Per Mignola non si tratta solo di una protesta ma di una mobilitazione per «ridare dignità ad un paese che sta cadendo nell’oblio, un oblio che può sembrare solo di trascuratezza e disinteresse ma che porta inevitabilmente ad uno stato d’inedia e anche ad un impoverimento delle nostre risorse e idee di comunità». I problemi si moltiplicano oltre al decoro, manca la sicurezza per i pedoni, l’igiene, il corretto deflusso delle acque meteoriche e a soffrirne è l’immagine del paese. «Noi paghiamo le tasse che aumentano a ogni piè sospinto a fronte di un continuo calo delle prestazioni e servizi da effettuare in questo luogo. Non si pensi che il decadimento vada a discapito solo dei commercianti o esercenti, ma diventa inequivocabilmente un problema anche per noi cittadini, gli esercizi tendono a sparire, chiudere, accorciare gli orari e questo agire porta le persone a rinchiudersi tra le proprie mura, a non percepire che esiste una comunità». Con l’hashtag #seaMarinanonvuoimalelanciamounsegnale domenica l’invito è a partecipare con guanti e scope per dare «un “colpo di spugna al paese”». E in poche ore sono arrivate le prime adesioni di cittadini e di esponenti di associazioni a titolo personale.

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