Ravenna, fotovoltaico e produzione di idrogeno per l'area ex Sarom
La sua seconda vita doveva essere quella di fulcro della cittadella della nautica. E invece l’area ex Sarom è in pole position per ospitare un grande campo fotovoltaico. Si parla di quello che potrebbe essere inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, candidato dall’Autorità di sistema portuale assieme ad altri tre progetti tutti basati sull’economia circolare e l’ambiente. Era l’aprile scorso quando il presidente dell’Adsp, Daniele Rossi, in un’intervista al Corriere Romagna annunciava la candidatura di 200 milioni di investimenti all’interno del Pnrr: la seconda fase del Progetto Hub (con il piatto forte dell’impianto di "lavaggio" dei fanghi), il cold ironing per la nuova stazione crociere di Porto Corsini, la riforestazione dei campi agricoli fra Marina di Ravenna, Punta Marina e Ravenna (al netto della parte che sarà coinvolta dalla Logistica3) e, appunto, un campo fotovoltaico da 20MW. E il progetto si svilupperebbe, così, nell’area ancora oggi dominata dalle torri Hammon e che ora vede sorgere anche una ampia vegetazione. E sarebbe in maniera consistente collegato all’elettrificazione della banchina attrezzata per navi da crociera che sorgerà a Porto Corsini. Una parte dei 20 MW infatti, per la precisione 4MW, sarebbero destinati ad alimentare degli elettrolizzatori che riuscirebbero a produrre 800nm3/h (numero di metri cubi all’ora, ndr) di idrogeno verde. In generale questo propellente può essere immesso in rete, o stoccato e rivenduto. Ma la destinazione primaria a cui pensano negli uffici di Via Antico Squero è quella dell’alimentazione di una mini-centrale posizionata a Porto Corsini che consentirebbe, appunto, di mantenere le navi da crociera in attracco attiva, senza che queste debbano tenere i motori accesi per la continuità dei servizi di bordo. Stazione crociere che, va ricordato, sarà realizzata dal privato che vincerà il bando per il project financing che si chiuderà il mese prossimo (sicuro partecipante è Royal Caribbean). Il campo fotovoltaico da 20MW, con gli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, impegnerebbero un’estensione di 30 ettari e per questo l’area Ex Sarom si rivelerebbe strategica per la sua posizione e per le caratteristiche di base, visto che il terreno ha già ricevuto una bonifica sufficiente a questa destinazione d’uso. La proprietà, al momento, è del gruppo Eni ma nell’operazione concepita dall’Adsp ci sarebbe anche l’acquisizione del sito. Perché questo piano possa concretizzarsi, però, servono i 20 milioni di euro per cui l’Ente portuale ha candidato il progetto all’interno del Pnrr. E, se i due riguardanti il Ministero dei Trasporti (Fase due del Progetto Hub e Cold Ironing per le crociere di Porto Corsini) sono sostanzialmente già certi - come da rassicurazioni fornite dal ministro Giovannini all’assessore regionale Corsini poche settimane fa -, rispetto agli altri due gestiti dal neonato ministero della Transizione ecologica ancora non si ha la certezza di un recepimento. Le prossime settimane saranno quindi strategiche per capire se, finalmente, l’area iconica del Deserto Rosso di Antonioni e della prima fase industriale di Ravenna avrà una nuova, concreta, destinazione.