Ravenna, entusiasmo dei ravennati per il museo Byron: già duemila visite

Ravenna
  • 01 dicembre 2024

C’è entusiasmo e curiosità tra i ravennati che aspettano pazienti il loro turno per visitare Palazzo Guiccioli, un luogo restituito alla città dopo anni, ricucendo una ferita aperta da tempo nel cuore di Ravenna: via Cavour. Non a caso, tra ieri e oggi, sono duemila i visitatori attesi dal museo Byron e dal museo del Risorgimento, che hanno aperto i battenti all’interno dello storico palazzo nella giornata di venerdì con l’inaugurazione ufficiale e, da ieri, con l’apertura delle porte alle persone prenotate. Nessuna scolaresca, almeno per il momento, ma sono già molti gli istituti - ravennati e non - che hanno preso informazioni sui due musei e prenotato la visita per i prossimi mesi. Così, c’è da scommettere che il palazzo, restituito alla città grazie all’investimento della Fondazione Cassa, sarà cerchiato in rosso negli itinerari dei professori che porteranno gli studenti a visitare Ravenna.

D’altra parte, Byron offre tantissimi spunti agli studenti: la sua storia d’amore con Teresa Gamba, sposa di Alessandro Guiccioli, sbocciò a Venezia nel 1819 e continuò a Ravenna, in quello che, nell’immaginario collettivo, è l’essenza stessa del romanticismo ottocentesco. Un legame carico di passione e sofferenza, raccontato attraverso gli scritti di Byron e i ricordi di Teresa, esposti in un allestimento che combina oggetti storici e apparati multimediali, come nei musei più moderni. Il poeta, a Ravenna, compose alcune delle sue opere più celebri, come Don Juan e The Prophecy of Dante. Il museo esplora il mito del viaggiatore e del dandy, con la vicenda umana di Byron che si intreccia con Italia e Grecia e che lo condusse infine alla morte nel 1824 a Missolungi.

Accanto alla narrazione byroniana, Palazzo Guiccioli ospita la collezione del Risorgimento ravennate, un percorso cronologico e tematico che offre uno spaccato della vita e delle lotte del XIX secolo. Opere d’arte, documenti e cimeli tracciano un ponte tra le grandi correnti di pensiero europee e la realtà sociale di Ravenna durante le guerre risorgimentali. Un percorso unico, che segue anche i moderni dettami della public history, avvalendosi di cimeli che raccontano un dialogo tra poesia, amore e ideali universali. Un viaggio che promette di affascinare tanto gli amanti della letteratura quanto i curiosi di storia. Nelle prossime settimane sono previste visite di alte cariche istituzionali.

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