Ravenna e l’arresto di Silvestrone: tra Senato e Ministeri, contatti eccellenti e identità fittizie

Uno, nessuno e centomila Luca Silvestrone: tra profili social in cui metteva in vetrina i propri incontri con politici influenti, biglietti da visita con indirizzi fittizi in centralissimi palazzi romani e mail con la firma di funzionari europei inventati, si può dire davvero da romanzo il profilo del 52enne ravennate arrestato mercoledì con l’accusa di essere «ideatore e coordinatore» di una associazione per delinquere che avrebbe truffato centinaia di persone in tutta Italia per un giro d’affari da 1,6 milioni di euro. Secondo Procura e Guardia di Finanza, insieme ad altri 4 sodali, anch’essi in carcere e in attesa di essere sentiti dal giudice nell’interrogatorio di garanzia, Silvestrone avrebbe convogliato sulla sua creatura, la «scatola vuota» Confederimprese, cifre faraoniche promettendo l’erogazione di fondi europei in realtà inesistenti a soggetti e aziende che poi rimanevano sistematicamente a bocca asciutta.
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