Ravenna, donna a processo per maltrattamenti verso il marito davanti al figlio
Non capita spesso. Anzi, è uno di quei casi che proprio perché i ruoli sono ribaltati, diventa notizia. Il processo in questione riguarda un caso di maltrattamenti in famiglia. Ma contrariamente a quanto di solito accade, al banco degli imputati è seduta una donna 36enne, accusata di vessazioni nei confronti del convivente. Nel corso dell’udienza che si è tenuta ieri di fronte al collegio penale presieduto dal giudice Cecilia Calandra, è stato sentito l’uomo, costituitosi parte civile con l’avvocato Silvia Brandolini. Rispondendo alle domande del sostituto procuratore Raffaele Belvederi, ha raccontato alcuni degli episodi finiti nel capo d’imputazione. Fatti contestati nel 2021 e denunciati nel novembre di quell’anno. L’imputato, assistito dagli avocati Raffaella Salsano e Francesco Papiani, sarebbe stato vittima di violenze fisiche ripetute: per l’esattezza, la compagna lo avrebbe graffiato in più occasioni, colpito con calci e pugni, il tutto anche alla presenza del figlio piccolo. Quest’ultimo, stando a quanto denunciato, sarebbe stato anche usato dalla madre per soggiogare il compagno, malmenandolo alla presenza del genitore, strattonandolo e minacciando di ucciderlo in presenza del padre.
«Ti ammazzo, e lui pure, portatelo via o ti ammazzo». O ancora, in occasione di una gita a Mirabilandia, avrebbe detto al bimbo, «da domani non hai più una mamma...ti lascio solo con tuo padre e ti scordi di averla». In altre circostanze avrebbe inveito contro di lui chiamandolo «Bestia di satana». Frasi che mettono i brividi. Contro le quali però i legali della donna hanno depositato alcuni documenti di interesse difensivo, il cui contenuto emergerà probabilmente nel corso del processo, aggiornato al giugno prossimo.