Ravenna, De Pascale, il nucleare e la legge sulle energie rinnovabili: “Serve un cambio di mentalità”
![A sinistra, il presidente della Regione Michele De Pascale al convegno di oggi a Ravenna (Fiorentini) A sinistra, il presidente della Regione Michele De Pascale al convegno di oggi a Ravenna (Fiorentini)](http://www.corriereromagna.it/binrepository/768x512/0c0/768d432/none/11807/ULXA/1f1b4ad4-9abf-4865-9360-3bf526e7a99c_1399367_20250211134040.jpg)
Nel sistema produttivo italiano l’energia è “il punto debole”, per cui si tratta di una “priorità assoluta” e non solo quando il prezzo sale. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, affronta questa mattina il tema nella “sua” Ravenna, discutendone in un confronto a tre con gli amministratori delegati di Snam, Stefano Venier, ed Eni, Claudio Descalzi, organizzato dal Quotidiano nazionale. Affrontando anche il tema del nucleare.
L’obiettivo per De Pascale è dare “continuità al sistema delle rinnovabili”, che al momento si garantisce con il gas. Per cui serve un’analisi “se sia più razionale mettere a sicurezza il sistema con il gas, o se sia più economico e conveniente spostarsi su altre tecnologie”. La preoccupazione sull’apertura di un “dibattito lacerante” sul nucleare, dà un elemento in più, è che si trasformi in “un’arma di distrazione di massa”, bloccando per 10 anni investimenti sulle rinnovabili e sulle infrastrutture, come il collegamento con la Spagna che è “allucinante non si possa fare”.
Il “primo elemento” necessario è dunque, osserva, un “cambio radicale di mentalità” e da questo punto di vista viale Aldo Moro “ha l’ambizione di mettere in campo una strategia realista con obiettivi chiari”: sicurezza nell’approvvigionamento e negli impianti, competitività dei costi e minor impronta di carbonio possibile. Da qui la nuova legge sulle aree idonee per le rinnovabili, per le quali, lamenta, vige la stessa sindrome ‘nimby’ del gas. L’Emilia-Romagna, chiosa, dà e ha già dato il suo contributo alla crisi energetica, senza però mai vedersi riconosciuti sconti in bolletta come per la Basilicata.
L’eolico a terra, prosegue De Pascale, “va legato all’autoconsumo delle imprese” e occorre “sbloccare la partita dell’eolico offshore. Il decreto deve uscire da due anni e la tariffa incentivante non è più attuale. Insomma, auspica il presidente, “serve concretezza e la capacità di mostrare al mondo una strada diversa”.