Ravenna, crepe a Sant’Apollinare Nuovo: ancora nessuna indicazione sul da farsi

Ravenna
  • 21 dicembre 2023

L’atteso sopralluogo dei vigili del fuoco e della soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio per verificare l’entità della crepa che ha vistosamente segnato il muro esterno dell’abside della basilica di Sant’Apollinare Nuovo è avvenuto nei giorni scorsi. E ora la curia ravennate, proprietaria del bene monumentale del V secolo, è in attesa degli esiti e del verbale, dopo le segnalazioni giunte da parte di una cittadina e da Italia Nostra. Al momento non sono arrivate indicazioni di somma urgenza e si aspetta di conoscere le prescrizioni e la natura dei possibili interventi da eseguire per la sicurezza del monumento Unesco.

Le eventuali opere di consolidamento dovranno essere eseguite da operatori qualificati con strumentazioni idonee per lavorare su beni vincolati, secondo un progetto approvato dalla soprintendenza. L’allarme era scattato all’inizio del mese di dicembre con le prime segnalazioni, mentre negli stessi giorni l’arcidiocesi, che monitora costantemente tutti i monumenti di proprietà come la Basilica di San Vitale, il mausoleo di Galla Placidia, il battistero Neoniano, veniva informata dello stato del muro esterno dell’abside ricostruita nel XVI secolo e decorata nel XVIII secolo.

L’antica muratura, visibile da un piccolo parco pubblico, presenta una crepa verticale, nella parte bassa fino a terra, una lesione del basamento in marmo e lo spostamento di un mattone in prossimità di uno dei fori presenti con cadenza regolare in tutto l’apparato murario, detti buche pontaie, fatte intenzionalmente per sostenere un’impalcatura. Sui social era apparsa una foto e un commento preoccupato sullo stato dell’abside. La basilica di Sant’Apollinare Nuovo, oggi affacciata su via di Roma, fu realizzata dal re goto Teodorico, come cappella palatina dedicata al Salvatore, legata al culto ariano. Nell’anno 725 la chiesa venne danneggiata da un violento terremoto, che ne fece crollare l’abside e la decorazione musiva. Nella navata centrale è ancora visibile una ricca decorazione musiva con il ciclo delle scene della vita di Cristo, la teoria dei martiri e delle vergini; colpiscono inoltre il visitatore le immagini del Cristo imberbe, della Madonna con bambino e re magi, della città e dell’antico porto di Classe. Nel corso del Novecento fu nascosta con la costruzione di un’abside più stretta sui resti dell’emiciclo originale. Smantellata fu restaurata e ricollocata con gli arredi nel 1996 assumendo l’aspetto attuale.

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