Ravenna. Colf abusata da 74enne durante le pulizie. Il “gioco” proibito registrato dalla vittima
A 74 anni è stato condannato per abusi sessuali su una colf che aveva assunto con un annuncio su internet. A balzare all’occhio nel processo che si è concluso ieri in tribunale a Ravenna, è proprio l’età anagrafica dell’imputato: «Un uomo di altri tempi, con qualche problema fisico, ma che sentiva comunque un impulso nei confronti di una giovane ragazza e voleva rendersi conto se era interessata o meno ad andare oltre, senza però comprendere che per il nostro ordinamento questo è un comportamento penalmente rilevante». Queste le parole del sostituto procuratore Stefano Stargiotti nella requisitoria, prima di chiedere la condanna a 2 anni. Il collegio presieduto dal giudice Antonella Guidomei (a latere Piervittorio Farinella e Cosimo Pedullà) si è pronunciato con una pena poco più mite di un anno e mezzo, concedendo le attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti e disponendo un risarcimento di 5mila euro per la persona offesa, costituitasi parte civile con l’avvocato Pietro Solinas.
Le accuse
La vittima, una donna di 30 anni di origine straniera, aveva trovato lavoro come colf rispondendo a un annuncio online a fine dicembre del 2022. Avrebbe dovuto svolgere le pulizie esterne, affiancata da un’altra collega già alle dipendenze dell’anziano, impegnata invece a rassettare l’interno della casa. Quest’ultima è stata sentita ieri come teste, riferendo tuttavia di non avere mai notato nulla di strano nei comportamenti del padrone di casa, negando peraltro di avere intrattenuto alcuna relazione con lui, né di avere subito molestie.
Assunta invece a inizio gennaio 2023, la 30enne decise di andarsene bruscamente dopo un paio di mesi. Il motivo: durante le pulizie in una delle “casette” esterne, il padrone di casa la seguì sorprendendola alle spalle, dicendole, “Nasconditi che ti devo trovare”. E alla richiesta di spiegazioni da parte della dipendente, l’anziano le rispose: “Vedrai che ti caverò le mutande”, riuscendo a infilare le mani sotto i vestiti, salvo poi chiederle di non dire nulla a nessuno.
La donna ne parlò al compagno, confidando inizialmente solo che l’anziano utilizzava talvolta un linguaggio scurrile. Parte delle avances esplicite le ha però registrate con il cellulare. Nell’audio si coglie anche la voce della 30enne replicare, “Anche se non rimango incinta non va bene... non sono qui per farmi toccare, sono una lavoratrice, è sbagliatissimo”.
Una volta raccontate le molestie sessuali, la vittima e il marito hanno infine deciso di sporgere denuncia.
La difesa
Assistito dall’avvocato Edlira Mace, l’imputato ha deciso di non sottoporsi a esame. Sentito nel corso delle indagini avrebbe negato di avere commesso gli abusi contestati, sostenendo di essersi limitato ad accarezzarle il volto con la mano rovesciata, salvo poi chiedere scusa capendo che il gesto non era gradito. Versione, tuttavia, ritenuta non credibile dai giudici.