Ravenna, col nuovo codice della strada c’è chi offre l’alcol test nel locale

Ravenna

RAVENNA - Il nuovo codice della strada ha portato a un cambiamento anche nelle abitudini al ristorante e nei locali. A parlarne è Mauro Mambelli, titolare del ristorante La Gardela e presidente di Ascom-Confcommercio Ravenna: «Da quando è entrata in vigore la nuova legge abbiamo registrato molta più attenzione verso il consumo degli alcolici - commenta -. In tanti hanno iniziato a limitarsi e se una volta prendevano una bottiglia di vino, oggi preferiscono bere un calice o poco più. La nuova sensibilità, positiva per la sicurezza in strada, si è talmente diffusa che abbiamo deciso di dotare il nostro locale di un alcol test, in modo che i nostri clienti potranno, se lo ritengono opportuno, misurarsi il tasso alcolemico prima di uscire ed eventualmente mettersi alla guida. Abbiamo già ordinato l’attrezzatura ed entro pochi giorni saremo in grado di offrire questo ulteriore servizio. I nostri clienti hanno manifestato attenzione e vogliamo dare una risposta concreta tramite un alcoltest professionale».

Mambelli spiega che ultimamente al ristorante sono molto richieste le bottiglie di vino più piccole: «Da tempo abbiamo una cantina molto fornita di bottiglie da 375 millimetri e in queste ultime settimane la domanda è decollata. Il formato ridotto equivale, per una coppia, a un calice abbondante per ognuno e questo permette di tenere sotto controllo i limiti di alcol nel sangue». L’attenzione al consumo di alcol è molto diffusa anche tra i giovani: «Spesso le nuove generazioni sono le più attente. Mi è capitato numerose volte di servire compagnie di giovani in cui all’autista della serata non era concesso nemmeno un calice di vino, dimostrando così un alto senso di responsabilità».

Anche al Fellini Scalino Cinque, nella centralissima piazza Kennedy, gli effetti del nuovo codice della strada sono evidenti: «La gente non parla d’altro - commenta uno dei soci, Giuseppe Pietropaolo -. Il consumo di alcolici è diminuito notevolmente. La gente ha molta paura dei controlli, quindi non va oltre al bicchiere di vino. Vedremo tra qualche settimana che ripercussione ci sarà stata sui consumi, nel frattempo registriamo un deciso aumento di richieste per cocktail analcolici. Proprio per questo abbiamo creato un’offerta più ampia di drink senza alcol, puntando su essenze diverse e ricorrendo anche a gin e rhum analcolici. In questo modo riusciamo a offrire diverse alternative per chi non vuole correre rischi».

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