Ravenna. Chiude l’ultimo storico negozio di pesca

Ravenna

Con la chiusura del negozio Niagara, in via Galilei, Ravenna ha perso l’ultimo negozio tradizionale di pesca in città. Nell’epoca d’oro, erano addirittura 11 i punti vendita dove trovare galleggianti, mulinelli, esche retini e attrezzatura varia. Nel corso degli anni, però, molti negozianti hanno cessato l’attività e l’unica novità arriva alle porte della zona urbana, vicino a Fornace Zarattini, dove ha aperto un negozio di grandi dimensioni.

Il sopravvento dell’online

«Un’epoca è definitivamente passata», racconta Werter che è un grande appassionato di pesca sportiva in acqua dolce e negli anni ha assistito alle trasformazioni del settore. «Una volta i pescatori nei nostri fiumi e canali erano molti di più – dice -. Oggi siamo rimasti in pochi e non si vede un grande ricambio generazionale. Se andiamo indietro di alcuni decenni i pescatori tesserati erano parecchie centinaia. C’erano addirittura tre serie per le competizioni sportive. Oggi il numero è drasticamente diminuito, c’è un crollo vertiginoso di praticanti. Nelle ultime gare ci sono stati appena una quarantina di iscritti. La chiusura dei negozi del settore non è quindi una sorpresa. A ciò si aggiunga la concorrenza del commercio online che però a mio parere non può sostituire il rapporto che si può instaurare con un negoziante preparato che di persona dà sempre consigli molto utili».

I sopravvissuti

Uno dei pochi punti di riferimento rimasti per gli amanti della pesca in acqua dolce è il negozio Sampei a Mezzano. Il titolare si chiama Leonardo Errici: «Lotto quotidianamente per portare avanti la mia attività – racconta -. Non siamo più negli anni di espansione del settore. Lungo i nostri corsi d’acqua il pesce è anche calato sensibilmente. Sono arrivate specie alloctone come il pesce gatto clarius, che hanno trovato condizioni favorevoli per diffondersi. Un’altra specie non originaria delle nostre terre è la breme. Questi arrivi hanno mutato il volto dei nostri fiumi, assieme alla presenza sempre più invasiva dei cormorani. Ormai sono un fardello per le nostre acque interne, stanno facendo razzia della fauna ittica. Bisogna intervenire altrimenti il nostro patrimonio di biodiversità ne risentirà pesantemente».

Morìa di appassionati

Errici parla anche di un difficile ricambio generazionale: «Io vado avanti, ma anno dopo anno i clienti calano. Proseguo grazie alla mia grande passione per la pesca, non certo per le entrate economiche. I negozi come il mio piano piano stanno scomparendo. È un mestiere che richiede dedizione e una presenza costante, in dodici anni avrò fatto dodici giorni di ferie in tutto. Oltre alla vendita dei materiali, mi occupo di riparazione delle canne. Fornisco assistenza. Anche la vendita delle esche non è banale, vanno trattate e la soddisfazione dei clienti mi ripaga di tutto il lavoro».

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