Ravenna. Caccia a volpi, istrici e nutrie: «Indeboliscono gli argini». Stanziati quasi 80mila euro

Ravenna
  • 02 novembre 2023

I tassi, le volpi, gli istrici. E le nutrie, naturalmente. Sono le cosiddette “specie fossorie” che secondo i tecnici contribuiscono con le loro tane ad indebolire gli argini di fiumi e canali. La Provincia nei giorni scorsi ha approvato l’accordo con l’Atc, l’ambito territoriale di caccia, per il piano di contenimento di questi animali. Nel documento si legge che «le attività di sorveglianza e manutenzione svolte dai soggetti preposti alla gestione della rete idrografica naturale e artificiale evidenziano che la prevenzione degli eventi calamitosi è strettamente collegata al contenimento numerico delle specie fossorie (nutria, volpe, tasso e istrice) che impattano negativamente a causa della costruzione di tane nelle opere di difesa arginale o spondali dei corsi d’acqua, aumentando sensibilmente il rischio di allagamenti dovuti al cedimento di tali strutture». L’accordo vale per quest’anno e il prossimo e stanzia un totale di 76mila euro equamente divisi tra il 2023 e il 2024. Saranno utilizzati per l’erogazione dei contributi riconosciuti per le spese di quanto necessario alla cattura degli animali e «l’acquisto di altro materiale di consumo (ad esempio proiettili o armi da fuoco o ad aria compressa)». Inoltre «con i fondi si potranno affrontare le spese di smaltimento delle carcasse ed eventuali spese del personale di ruolo alle Polizie provinciali impiegato nelle attività di controllo. Sono 338 i chilometri di corsi d’acqua sotto controllo nel territorio provinciale di Ravenna: 208 di fiumi e i restanti di canali. La Regione riconosce 112 euro circa per chilometro: così viene determinata la cifra trasferita alle Province.

Come avviene la caccia

I piani di controllo si svolgono sotto la diretta responsabilità del comando della Polizia provinciale che riceve e gestisce le richieste di intervento degli agricoltori o loro rappresentanti di categoria, degli enti gestori delle acque, dei Comuni o dei cittadini nonché del settore Agricoltura caccia e pesca della Regione. La polizia verifica poi la rispondenza della richiesta alla normativa prevista per ciascun piano di controllo della specie interessata. Il comando attiva gli operatori abilitati alla gestione faunistica della specie interessata che si siano dichiarati disponibili ad eseguire i piani. Sempre il comando verifica le condizioni di attuabilità delle richieste di piani di controllo sia attraverso il metodo del piazzamento delle trappole sia attraverso l’utilizzo delle armi da fuoco o ad aria compressa. Vengono svolte poi le ultime verifiche e il referente di zona, individuato dal coordinamento tecnico degli Atc, comunica alla centrale operativa del comando almeno un giorno di anticipo rispetto a quello di effettuazione di intervento, la data, l’orario dell’uscita per attuare l’intervento stesso, nonché il luogo ove esso avverrà e i nominativi degli operatori. La Provincia dovrà inviare alla Regione una relazione e una autodichiarazione delle spese, riportante esiti, valutazioni dei risultati ottenuti e indicazione delle criticità rilevate; tale relazione dovrà essere corredata dagli atti di liquidazione eseguiti dalla Provincia, oltre che da ogni altra documentazione utile, al fine della successiva liquidazione delle risorse.

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