Ravenna, approvato ordine del giorno sulla Palestina, Azione si sfila

Ravenna
  • 29 gennaio 2025

RAVENNA. Il Consiglio comunale di Ravenna approva, con la maggioranza che perde qualche pezzo, l’odg presentato nella seduta di ieri pomeriggio dal Movimento 5 stelle per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Ma come riconosce il pentastellato proponente Giancarlo Schiano chiudendolo, il dibattito prende “una butta piega”. Il tema crea “imbarazzo” nelle forze politiche, esordisce Veronica Verlicchi della Pigna: «Nulla in contrario al riconoscimento dello Stato palestinese, ma non è un argomento da Consiglio comunale» e in Parlamento è stata approvata una risoluzione qualche mese fa, chiosa. Piuttosto, l’atto ha «l’amaro sapore della strumentalizzazione elettorale», senza dimenticare che «in Palestina non c’è un governo democraticamente eletto, ma un’organizzazione che compie atti terroristici», conclude non accettando «patenti politiche dalla maggioranza». Anche per il capogruppo di Forza Italia Alberto Ancarani non è tema da assise comunale, “quale bandierina dobbiamo portare?”, si chiede dichiarandosi “grande amico di Israele” che «è sotto attacco e ha il diritto di difendersi». Anche se il Partito democratico «non dice mai una parola chiara» in merito, lamenta. Dai banchi della maggioranza si infervora contro il documento Chiara Francesconi del Gruppo misto, esponente di Azione, che ha provato “in tutti i modi”, appellandosi al “buonsenso”, a far sì che non arrivasse in aula, almeno non ieri, all’indomani della Giornata della memoria e con la tregua tra Israele e Palestina a rischio.

L’esigenza per uno Stato autonomo della Palestina è «chiara ed evidente», argomenta Francesconi, ma chi la rappresenta ora è Hamas che «violenta e uccide donne mentre voi- si rivolge agli alleati- parlate di Lgbt. Verso Israele non c’è obiettività». Prova a fare da paciere il facente sindaco Fabio Sbaraglia: l’obiettivo del documento è “accendere la discussione sul tema», così come già avviene nella popolazione. «È dettato da quanto succede e non da marchette elettorali- prosegue- e il riconoscimento dello Stato palestinese è una delle condizioni per immaginare un domani di pace». Lorenzo Margotti del Pd ricorda l’odg approvato di condanna della “follia terrorista di Hamas” dopo i fatti di ottobre, individuando nel documento in discussione «un messaggio di pace. Ogni parola della politica è di fondamentale importanza per evitare una battaglia di parte». E anche per il collega Luca Cortesi è “doveroso farlo”, pure Giulio Andreotti, ricorda, ebbe “parole chiare” sul riconoscimento della Palestina. Anche se, come constata Daniele Perini della lista de Pascale sindaco, «l’argomento è difficile e delicato».

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