Ravenna, appello della Uisp: “Salviamo la piscina che aiuta i disabili”

Ravenna

«La disponibilità della vecchia piscina non c’è più, ora dovremmo organizzare tutto per partire a settembre in quella nuova. Ma non troviamo la quadra e sappiamo che un bacino di 400 fra bimbi, donne incinte e disabili conta su di noi. Temiamo di dover rinunciare a erogare questo servizio». è un appello accorato quello della Uisp di Ravenna, che peraltro giunge in un momento di particolare tensione in città per gli sport in acqua, visti i due anni di incertezza per molte associazioni sportive nella fase dei lavori per la nuova piscina Gambi.

L’ente di promozione sportiva infatti, fra le varie attività, ha quella di corsi in piscina dedicati a bimbi piccoli, a disabili non motori e a donne incinte, che trovavano ospitalità da anni nella struttura di via Lago di Como, la cosiddetta Oasi. Ora però il posto ha cambiato proprietà e il nuovo detentore dello spazio, per tempo, aveva avvisato la Uisp che aveva già preordinato un’alternativa. La soluzione appariva una “doppia vittoria”, perché si andava a recuperare la vicina piscina del Consorzio Selenia, chiusa dal Covid per via dei costi energetici: «Come struttura ha alcuni limiti, perché è effettivamente energivora avendo una concezione un po’ vecchia, quindi non era più stata riaperta – spiega Gabriele Tagliati, presidente del comitato Uisp di Ravenna e Lugo -. Però come in quella di via Lago di Como può giungere, essendo non troppo grande, a temperature dell’acqua anche di 32 gradi, ideali per quell’utenza. E poi le barriere architettoniche sono totalmente abbattute, quindi può ospitare i disabili motori, anche gravi».

Questo è il motivo per cui, unendo le forze, Uisp e Selenia potrebbero «non solo dare una nuova casa al nostro servizio, che portavamo avanti pure in perdita, dando lavoro a 15 operatori. Si potrebbe ristabilire anche quello del Selenia – prosegue Tagliati – dedicato ai disabili gravi, che entrano in solo due alla volta nella piscina e che non possono fruire di quella terapia, da quattro anni sospesa, in nessun altro posto».

Forti di questo progetto, le due realtà si sono rivolte all’Amministrazione comunale: «Selenia ha disposto che un equilibrio economico si possa trovare solamente con un contributo esterno di 40mila euro, ulteriori a quelli che noi pagheremmo per fruire della struttura. Da parte del Comune c’è per ora la disponibilità di 20mila, ma il Consorzio non riesce ad andare in perdita su quel servizio – spiega ancora il referente territoriale della Uisp -. Noi abbiamo dato la disponibilità di aggiungerne 10mila, ma il tempo corre e senza certezze saremmo costretti a rinunciare al servizio».

Una piscina speciale

Un servizio che, come detto, ha sempre comportato una perdita economica, ma per l’Ente di promozione sportiva è un «fiore all’occhiello. Dal 2016, quando abbiamo deciso di prendere in affitto e in gestione la piccola piscina nel quartiere San Giuseppe, sapevamo di poter fornire un servizio a donne in stato di gravidanza, soggetti con necessità di fisioterapia, di terapie multisistemiche in acqua come avviene per i portatori di handicap. Ma fino a maggio – pone l’accento Tagliati -, quando l’abbiamo chiusa, era molto frequentata da anziani, neonati da 0 a 36 mesi e bambini fino ai 7 anni di età. Viste le dimensioni di vasca e spogliatoi, i numeri per turno sono sempre stati contenuti e non per mancanza di richiesta, ma sapevamo di mantenere una attività dai benefici sociali altissimi. Ora non vorremmo doverla interrompere».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui