Ravenna, amico di famiglia adesca ragazza di 16 anni

Ravenna

RAVENNA - Lo considerava come uno zio acquisito, un amico di famiglia con il quale lasciarsi andare a confidenze sempre più delicate. Un uomo con il quale provare cose proibite: esperienze sessuali, droga, alcol, trasgressioni dalle quali una ragazzina di 16 anni dovrebbe tenersi alla larga, specialmente se a caldeggiarle è un adulto. A spronarla era il “fidanzatino virtuale”. O almeno così pensava lei, senza sapere che in realtà, dietro l’account social del sedicente 20enne milanese c’era sempre lui, l’insospettabile uomo della porta accanto che l’aveva vista crescere. Un ravennate oggi 44enne che deve rispondere di pedopornografia minorile e di avere fatto assumere alla ragazzina marijuana e cocaina. Il processo nei suoi confronti si è aperto ieri davanti al collegio penale presieduto dal giudice Antonella Guidomei. Qui, in una lunga deposizione, è stata ascoltata per la prima volta la giovane vittima.

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