Ravenna, addio al mercatino del punto Francescano. “Dopo 20 anni cerchiamo un’altra sede”

Ravenna

RAVENNA «Entro novembre dobbiamo andarcene, dopo 20 di attività speravamo che la nuova proprietà ci potesse lasciare gli spazi per le nostre attività caritative. Ora cerchiamo un’altra sede». Il punto di Incontro Francescano di via Felicia Rasponi, lo racconta Laura Triossi, motore con venti volontari di innumerevoli attività di sostegno a famiglie e persone indigenti, ad associazioni di volontariato e a missioni dei frati cappuccini in Africa, chiuderà la propria sede nel cuore della città.

La decisione è stata comunicata dal ministro provinciale dei Cappuccini dell’Emilia Romagna, Fra Giacomo Franchini: tutta l’area dell’ex convento di via Oberdan, compresa la struttura distaccata di via Felicia Rasponi, è stata venduta, dopo il trasferimento degli ultimi frati ad altra sede nel 2011. Nel punto di Incontro hanno operato sia volontari sia la fraternità dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) divenendo una realtà molto nota in città, grazie anche al mercatino riuso alimentato dalle donazioni dei ravennati con beni che vengono distribuiti gratis a persone in stato di bisogno. A questo si aggiunge una parte di vendita, i cui incassi vanno per le donazioni. Nei venti anni di vita sono state assistite oltre 7000 famiglie e donati 400 mila euro. Nel 2023 tramite 338 incontri sono state assistite 146 famiglie con pass Caritas o lettera dei Servizi Sociali, per la consegna di giocattoli per i bambini, di prodotti per l’igiene personale e le pulizie di casa.

L’anno scorso sono stati donati 40 mila euro per le missioni, per il convento di San Francesco di Faenza, per la scuola materna di Fornace Zarattini, per il Dormitorio comunale “Re dei Girgenti” e per Linea Rosa. Più indumenti, lenzuola, coperte a dormitori, al Carcere, al Seminario Arcivescovile, Centro Alluvionati ESp); e ancora indumenti in occasione di sbarchi di migranti; libri e giocattoli alla Scuola elementare Torre, ad Asili, all’Albergo sociale; coperte al Canile municipale e Colonie feline comunali. Ma le volontarie non si arrendono e l’intenzione è quella di non chiudere le porte. «Facciamo appello a tutti, cerchiamo un’altra sede in città, qualcosa di grande, per il punto di ascolto e per i materiali donati. Avremo un incontro con il Comune. Al nostro mercatino del martedì e giovedì vengono anche studenti universitari che acquistano e ci danno una mano come volontari. Abbiamo raccolto in un libro la nostra storia ventennale e ora ci mobilitiamo per rimanere un punto di riferimento».

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