A 23 anni rileva una storica gioielleria: «Caro papà, così realizzo il tuo sogno»

Un sogno diventato realtà
«Era un sogno di mio padre, lui che si era inventato una professione da giovane e che aveva saputo farne un’impresa». Maria Giulia e sua madre Carmen Amaduzzi da ieri hanno coronato il sogno di Giovanbattista. Lui, nazionale di pallavolo nella prima ruggente generazione di fenomeni di marca ravennate, dopo la parentesi sportiva era diventato commerciante d’oro. E così dopo aver fatto cantare per tutti i primi anni ’70 ai tifosi del Gruppo sportivo Vigili del Fuoco – Natale Casadio «Gianni Errani, spaccagli le mani», il coro che più di ogni altro esaltava le sue doti da potente schiacciatore, nel 1991 apriva la sua prima concessionaria Rolex, la “Melandri” di Faenza. Infatti, dopo aver fatto parte del dream team coi vari Daniele Ricci, Sergio Guerra, Adolfo Bendandi e Pierluigi Rambelli, era andato a chiudere la sua brillante carriera di A1 a Loreto e lì aveva iniziato a pensare alla sua seconda vita: «Era una passione che lo aveva subito acceso quella per l’artigianato orafo – spiega Daniele Ricci, di cui Errani assieme a Guerra era stato testimone di nozze -. Aveva capito che poteva essere il suo futuro». E lo fu, tanto da accompagnarlo per più di trent’anni, assieme alla moglie Carmen che come lui era passata dalla pallavolo alla passione per i preziosi. Così, dopo l’apertura nel 2015 del rinnovato punto vendita di via Mazzini a Faenza, con marchio “Errani”, accarezzava l’idea di accettare l’offerta di Valeria e Vittoria Ancarani. Un’aspirazione che, fiaccato da una grave malattia, Giovanbattista non ha potuto completare con le sole proprie forze. E anche qui, un passaggio di testimone. «In questo mondo ci sono praticamente nata, ma da quando ho vent’anni mi ci dedico quotidianamente». Maria Giulia adesso di anni ne ha 23, e assieme a Carmen prova a realizzare un sogno. Il sogno che fu di suo padre Giovanbattista.