Marina di Ravenna, l’assessore: “Il Park Hotel? Due imprenditori erano interessati”
«Il Park Hotel? Abbiamo cercato di coinvolgere la proprietà, indicando loro iter per finanziamenti regionali e nazionali. Disponibilissimi nel raffronto, ma poi sono scomparsi. E duole rimanga ferma una realtà strategica per Marina di Ravenna». Non gira attorno al concetto, l’assessore al Turismo Giacomo Costantini. Interpellato sul tema, all’indomani del sequestro da parte della Guardia costiera di ombrelloni e lettini dello stabilimento balneare “abbinato” alla struttura ricettiva, il componente della Giunta esplicita come «quello spazio simbolico meriterebbe un’evoluzione di tutt’altro tipo». Il provvedimento preso mercoledì sera, su richiesta della Procura, per l’area demaniale in concessione al medesimo gruppo imprenditoriale veneto che detiene la vicina struttura ricettiva, ha reso infatti ancor più macroscopico lo stallo dell’hotel da 124 stanze che si sviluppa nell’isolato in cui trova spazio la splendida villa liberty fatta costruire negli anni ’50 dal tenore Giuseppe Di Stefano. Ombrelloni e lettini del bagno Park Hotel sono stati sequestrati perché, dai rilievi effettuati, è stato riscontrato che l’area occupata era più ampia rispetto a quella in concessione. La struttura ricettiva, però, è ferma dal 2019 e il motivo è sconosciuto: «Nel dopo-pandemia ci hanno spiegato – riporta ancora Costantini – che volevano effettuare un restyling e che faticavano a trovare, come molti altri, le maestranze necessarie». In seguito, però, la chiusura era proseguita e l’assessore al Turismo aveva proseguito le relazioni con la proprietà: «Avevamo loro esposto la possibilità di tramutare lo spazio in un condhotel, come previsto dalla legge regionale. Non abbiamo riscontrato la volontà di intraprendere quella strada. In seguito poi ho registrato l’interesse di almeno due gruppi imprenditoriali, seri e strutturati. Ci hanno chiesto di agevolare un raffronto con la proprietà».
Da parte di Geturhotels però, la realtà aziendale che detiene le due strutture a Marina di Ravenna e numerose altre in tutta Italia, nessuna volontà di cessione evidentemente: «Lungi da me entrare in una dialettica che è imperativo rimanga fra privati: da quello che però avevano dichiarato i potenziali acquirenti, c’era una forte volontà di investire in una realtà fortemente riqualificata dall’avanzare del Parco Marittimo». Nel frattempo però emerge la notizia che il Miramare, uno dei fiori all’occhiello del Geturhotels, non avrebbe riaperto per problemi di osservanza delle leggi sull’antincendio: «Fu un’informazione che certamente non mi lasciò indifferente – ammette Costantini -. Lo stabilimento balneare poi restava chiuso, benché ci fosse interesse di privati all’acquisto o alla gestione anche di quello. Lo stop prolungato del bagno però, che inquietava anche gli altri bagnini per motivi di sicurezza del fronte spiaggia, avrebbe potuto determinare il ritiro della concessione. Quindi sono ripartiti, anche se in misura ridotta. E ora speriamo che, dopo i problemi recenti, possano dare il futuro che meritano alle loro strutture».