Lugo, l’aggressione a scuola, la preside del “Compagnoni”: «Su di me un’ondata di fango»

«Dopo due alluvioni, è arrivata anche l’ondata di fango mediatica». Sceglie un accostamento forte, che in città ha causato danni ingenti un po’ a tutti e nelle vicinanze anche delle vittime, la preside del “Compagnoni” Elettra Stamboulis per iniziare un lungo sfogo sulla sua pagina Facebook. E dice la sua, trovando il sostegno dei follower ai quali si aggiungono nei commenti attestati di stima e vicinanza. La dirigente interviene sul caso della rissa tra studenti che sta facendo discutere in città.

Stamboulis come immagine, peraltro, sceglie una foto che qualcuno le scatta mentre ognuno dei suoi trenta alunni che erano a Cipro con lei la stringe forte prima del rientro: «Loro capiscono quando si ha bisogno – scrive –. Mi porto dentro quegli abbracci e cerco di dimenticare gli insulti e le accuse».

Ammette di farsi forza con quelli che dice essere i suoi sostenitori, dalla sua ex preside ai dirigenti, poi tanti docenti e tutti i genitori eletti al consiglio d’istituto. Ma anche gli studenti del Polo, la scuola che appunto dirige, e quelli che hanno terminato gli studi.

Ribadisce inoltre di sentirsi lesa nella dignità personale e professionale – le polemiche sono state certamente molto aspre – come aveva in parte già detto nelle precedenti comunicazioni. Questa volta però ha deciso di uscire dalle mura scolastiche e rivolgersi un po’ a tutti. E proprio per questo quella macchina multimediale che, abbastanza democraticamente, permette di commentare ciò che viene pubblicato non si è fatta attendere nemmeno stavolta.

Qualcuno infatti non ha gradito alcuni passaggi apparsi quantomeno incoerenti. Su tutti quello dedicato ai minori coinvolti, per i quali giustamente la donna si chiede «come possono stare?», etichettati e giudicati da chi sentenzia sulle tastiere, come purtroppo in parte è avvenuto. Tuttavia, non si risparmia dal rendere pubblica una circostanza che noi ci limitiamo a riportare, riferita a uno dei coinvolti: «Dobbiamo etichettarlo perché ha già una denuncia per lesioni?». Un particolare inedito e sconosciuto a chiunque che, nel caso fosse vero, non può fare altro che etichettarlo ulteriormente. Esternazioni che, proprio per la non troppa coerenza, hanno fatto sgranare gli occhi anche a chi ha letto che «non rilasciamo più interviste, non andrò in televisione, per proteggere con il silenzio dei ragazzini e le loro vite».

Del resto anche aver già deciso che sempre quel ragazzo sia stato il primo a colpire è apparso un po’ azzardato, soprattutto ora che ci sono due diverse denunce, quindi altrettante versioni, proprio a pochi giorni dalla convocazione della commissione che dovrà esprimersi su quali eventuali provvedimenti disciplinari adottare verso i due principali coinvolti, gli unici refertati. Ovviamente dopo averli ascoltati.

Eppure Stamboulis continua: «La zuffa è nata perché chi poi ha riportato più danni ha schiaffeggiato un compagno, questo dettaglio nessuno lo riporta».

A onor del vero, il Corriere Romagna proprio ieri ha invece riportato la versione della seconda denuncia agli atti, che in pratica dice quanto ha attestato la dirigente nel post. Però attualmente è solo una delle due realtà.

«Ci vorrà del tempo per riprendersi – termina il lungo post – e spero di trovare la forza per fare ogni giorno quello che faccio da 25 anni, aiutare i ragazzi a crescere e trovare una strada, anche quelli difficili, anche quelli che sbagliano. Questo è il compito dell’educazione come diceva Don Milani – la dirigente fa sua una citazione –: “Se si perdono i ragazzi più difficili la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati”».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui