Lido di Savio, in strada per salvare i pini

RAVENNA. In strada per salvare sei pini dalle motoseghe. Una decina di persone, armate di striscioni e una fortissima determinazione, è da ieri mattina a Lido di Savio, in viale Romagna, per sventare l’abbattimento degli alberi oggetto della nuova ordinanza emessa dal Comune di Ravenna. Sono cittadini battaglieri e decisi a fare valere le loro ragioni e quelle dei 3mila che nei mesi scorsi hanno firmato una petizione per salvare i pini del centralissimo viale della località. «Siamo stupefatti - esordisce Ida Cenni, del gruppo spontaneo Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna -. Nonostante il ricorso al Tar, il Comune ha emesso una nuova ordinanza che dispone il taglio di sei pini. Appena siamo venuti a conoscenza della novità ci siamo attrezzati per presidiare il viale, nella speranza di poter scongiurare un errore gravissimo che avverrebbe, tra l’altro, nel periodo di nidificazione di diverse specie di uccelli. Ma la cosa, evidentemente, non è ritenuta rilevante».
Ida Cenni è determinata ad andare avanti nella protesta, almeno fino alle 10 di questa mattina, ora in cui scade il provvedimento comunale. Fino al tardo pomeriggio di ieri le motoseghe non erano entrate in azione. A confermalo sono i partecipanti al sit-in spontaneo di cittadini che potrebbe prolungarsi per tutta la notte: «Siamo ancora qui e per fortuna nessuno è ancora intervenuto per tagliare gli alberi - commenta sempre Cenni, che abbiamo raggiunto al telefono nel pomeriggio -. Stiamo valutando la possibilità di proseguire anche nel corso della notte».
Nel corso della giornata di ieri, il gruppo di cittadini per la salvaguardia dei pini ha emesso una nota in cui non si risparmiano critiche all’amministrazione: «I pini sono stati valutati sani da un esperto di fama internazionale per conto dei cittadini, ma il Comune di Ravenna, per bocca dell’assessore Federica Del Conte ha finto apertura davanti a 3mila firme raccolte, tra residenti, operatori commerciali, proprietari di seconde case, turisti, promettendo nuove verifiche. Respinta, però, sdegnatamente, la richiesta dei cittadini di effettuare a loro volta prove con tecnici di loro fiducia. Le prove, pagate 23 mila euro, danno esito opposto a quello dei tecnici dei cittadini: sei pini su dieci da abbattere, e i restanti quattro in classe di rischio al limite. I cittadini analizzano a fondo tali prove, tramite tecnici di comprovata esperienza internazionale. Emerge un dato preponderante: i risultati sono stati ottenuti considerando un coefficiente di vento corrispondente ad una situazione di alberi in campo aperto e direttamente esposti, quando invece i pini di viale Romagna sono ben protetti da una doppia cortina continua di edifici alti e compatti. Se fosse stato utilizzato il coefficiente corrispondente alla situazione reale, i pini sarebbero risultati ampiamente in sicurezza. Alla luce di ciò, grazie ad una relazione tecnica firmata, i cittadini, tramite l’avvocata Virginia Cuffaro hanno presentato con urgenza un ricorso al Tribunale Amministrativo dell’Emilia Romagna, chiedendo di sospendere gli abbattimenti fino a che non sia fatta chiarezza sul parametro anomalo e sui relativi risultati che condannano gli alberi».
A difesa dei pini si schiera anche il noto agronomo Daniele Zanzi che spera in un ripensamento da parte della pubblica amminstrazione.