Licenziato perché “non c’è lavoro”, ma c’erano almeno 50 offerte valide: agenzia interinale condannata

Ravenna

Dicevano che per lui non c’erano offerte di lavoro. Invece di richieste continuavano ad arrivarne. Non solo servivano operai con le sue competenze ma la sua posizione non veniva mai proposta, a differenza di altri colleghi; dopo un anno di inattività, l’agenzia interinale per la quale era assunto a tempo indeterminato lo ha licenziato per “giustificato motivo oggettivo”. Impugnato il licenziamento, la causa di lavoro sollevata da un operaio specializzato ravennate è “rimbalzata” verso la Corte Costituzionale, per tornare ora indietro dopo avere sgretolato quella parte del “Jobs Act” che non dava la possibilità al giudice di disporre il reintegro del lavoratore qualora il licenziamento fosse stato ritenuto illegittimo. La questione sollevata dal giudice del lavoro Dario Bernardi è stata accolta dalla Consulta, e ora lo stesso magistrato ha ripreso in mano il caso, ordinando la riassunzione dell’operaio e condannando l’agenzia interinale a risarcire i danni patiti: vale a dire un’indennità che copre il periodo dal licenziamento alla riassunzione, oltre a interessi legali, contributi e spese della causa.

50 offerte non proposte

Il contenzioso, così come presentato nel ricorso redatto dagli avvocati Davide Baiocchi e Angelo Canarezza, prende il via tre anni fa con il licenziamento datato 11 novembre del 2021. Quel giorno il contratto a tempo indeterminato sventolato dal dipendente fin dal dicembre del 2018 diventa carta straccia. Dopo avere svolto un paio di incarichi per meno di due anni, le occasioni lavorative sembrano essersi volatilizzate. Così almeno sostiene l’agenzia, mettendo nero su bianco il licenziamento nella lettera.

Non sfugge tuttavia al dipendente che ad altri colleghi con le stesse competenze sono state nel frattempo proposte offerte di impiego. Nemmeno si può dire che gli manchino le conoscenze, tali da farne un operaio specializzato, impiegabile in un’ampia gamma di settori, dalla verniciatura alla piegatura di lamiera, magazzino, logistica, montaggio e via dicendo. Tutte competenze confermate dai testimoni.

Proprio durante il processo - ancor prima che la questione di legittimità costituzionale prenda la strada per Roma - emerge che di lavori adatti a lui ne sono passati per le mani dell’agenzia interinale. E non uno o due. La bellezza di una cinquantina. Fatta una scrematura, ne emergono almeno tre a tempo indeterminato, a una distanza da casa entro una ventina di chilometri. La versione dell’azienda, rappresentata dagli avvocati La Badessa e Bertelli: il lavoratore non aveva l’auto. Ma è lui stesso a fare chiarezza: sentito in udienza ha spiegato di avere venduto l’auto solo dopo essere stato licenziato, non potendo più permettersela.

La conclusione è chiara per il giudice: l’operaio «non fu segnalato all’utilizzatore (dell’agenzia interinale, ndr) né al lavoratore venne segnalata tale possibilità di impiego e questo esclude l’extrema ratio propria del licenziamento».

Questione di costituzionalità

Lo scoglio rimarcato dal tribunale di Ravenna riguardava a questo punto una disparità legislativa tra il trattamento previsto per il licenziamento in questione e quelli per motivo soggettivo, che invece prevedono la reintegra qualora siano giudicati illegittimi. Una posizione avvallata dal Palazzo della Consulta con una sentenza che appunto scardina quella parte del decreto legislativo del 4 marzo 2015 (meglio noto come Jobs Act) ritenuta discriminatoria, e che di fatto avrà ripercussioni sulle cause di lavoro su scala nazionale.

Tornato il caso nell’aula del palazzo di giustizia bizantino, ecco arrivare la decisione: «Il licenziamento va sicuramente dichiarato illegittimo non avendo il datore di lavoro sottoposto al lavoratore (né alle aziende potenzialmente interessate) plurime e professionalmente adeguate offerte di lavoro pur presenti sul territorio, che si concretizzarono tutti in contratti di somministrazione con altri lavoratori». E per questo, all’operaio spettano reintegrazione e indennizzo.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui