L’allenatore di basket del 19enne morto in un incidente a Ravenna: «Era importante in campo e fuori»

Ravenna

Diplomato a Ragioneria, un lavoro appena iniziato come contabile, la fidanzata, la famiglia e lo sport, il basket, che lo aveva visto crescere passando dal Cruseri di San Pietro in Campiano all’Unieuro Forlì, infine alla Compagnia dell’Albero di Ravenna, dove era diventato una colonna portante della squadra, tra Under 19 e Prima squadra, in campo e fuori.

Nemmeno una settimana fa Daniel Mazzini - il ragazzo morto martedì 11 febbraio 2025 in un tragico incidente stradale nel Ravennate, e che avrebbe festeggiato i 20 anni sabato prossimo - aveva giocato l’ultima partita in casa, al Dribbling ed era stata una festa, con una vittoria nella quale era stato «determinante». A vederlo, come sempre, uno degli storici allenatori e dirigente, Fabrizio Ambrassa, che cerca di farsi strada fra le parole frenate dalla commozione, perché «per me sono tutti come figli», dice. «Daniel era arrivato insieme ad altri due ragazzi nel gruppo del 2015, li chiamavamo i Tre Moschettieri, e si è integrato subito ed è diventato importante, per sé stesso e per gli altri. Lo vedevo soddisfatto, aveva trovato lavoro, quando un ragazzo vive un bel periodo lo vedi anche da come gioca». E Daniel era uno di quelli sui quali contare anche in partita, dove giocava principalmente come ala: «Aveva il tiro da 3, il movimento spalle a canestro, era bello vederlo giocare», continua Ambrassa.

Tra i compagni di squadra Diego Cerosimo è fra quelli che ricorda «l’entusiasmo di Daniel», quello «sempre ben disposto, pronto a scherzare, disponibile a dare una mano, uno dei più bravi». Anche per le trasferte fuori casa era quello pronto a offrire il passaggio. Ed è proprio legato a una trasferta a San Marino uno dei ricordi più belli che l’amico vuole condividere. «Era l’anno scorso. Io e Daniel facemmo il viaggio insieme, Abbiamo scherzato, ascoltato musica, mangiato con tutti. Ma ci vedevamo settimanalmente, anche in altre occasioni».

Non è il primo lutto che alcuni fra gli amici del 19enne sono costretti ad affrontare. Quando la notizia si è sparsa fra i giocatori, la memoria è andata anche al tragico 17 agosto del 2023, quando un altro incidente lungo viale Alberti si portò via Alessandro Bianchi, 18 anni, cestista della Spem.

Nel tardo pomeriggio la Compagnia dell’Albero ha condiviso su Facebook un toccante ricordo: «Quando a 20 anni finisce tutto, non ci sono molte cose da dire. Rabbia e sgomento sono le sensazioni che stiamo provando in questi momenti. Perché se n’è andato uno di noi. Un boscaiolo vero. E quando in famiglia si perde qualcuno, si soffre. In silenzio, tutti insieme. La famiglia della Compagnia oggi perde un ragazzo di 20 anni che tanto aveva ancora da darci, i cui occhi brillavano per la sua passione per il basket, e che aveva appena iniziato a cercare il suo percorso nel mondo. Siamo vicini alla famiglia in questo dolore. Riposa in pace Daniel, ti porteremo sempre con noi in ogni sfida che dovremo affrontare».

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