In onda domenica 7 gennaio su Now e Sky la puntata di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” girata a Ravenna

Ravenna
  • 06 gennaio 2024

Sarà trasmessa domenica 7 gennaio 2024 la puntata di “Alessandro Borghese 4 Ristoranti” registrato nei mesi scorsi in città. Un’occasione per andare alla scoperta delle bellezze artistiche e delle tradizioni culinarie dell’antica capitale bizantina che, spiega la nota di presentazione della puntata, «garantisce una grande varietà di piatti tipici: dalle tagliatelle al ragù ai passatelli, dal coniglio al piccione, dalla saraghina al castrato, alla pasta fresca spesso ripiena che è una vera e propria istituzione. Fra trattorie ruspanti, location chic, locali antichi e osterie che strizzano l’occhio al futuro, chef Alessandro Borghese eleggerà il miglior ristorante nel centro storico di Ravenna».

Nella nuova puntata - in onda in prima serata su Sky Uno, sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su Now - i locali in gara sono “Antica Bottega di Felice” di Roberto, “Trattoria Al Cerchio” di Letizia, “Corte Cabiria” di Luciano e “Ristorante Al Cairoli” di Attilio. «Le regole del gioco non cambiano: quattro ristoratori, che condividono una caratteristica o un aspetto particolare, gareggiano a colpi di gusto e originalità per aggiudicarsi il titolo di migliore in una determinata categoria e ottenere l’inconfondibile “dieci” dello chef. Ciascun concorrente invita nel proprio locale i tre sfidanti accompagnati da chef Borghese, che non rinuncia a una scrupolosa ispezione in cucina per assicurarsi che gli elevati standard di pulizia e ordine vengano rispettati. La temibile valutazione prosegue durante il pasto, quando il personale viene valutato su accoglienza, servizio e preparazione. I commensali prima commentano i piatti che assaggiano e poi stilano la propria pagella assegnando un punteggio da 0 a 10 a location, menu, servizio e conto, oltre alla quinta categoria, differente in ciascuna puntata. Tutti e quattro gli sfidanti, infatti, dovranno cimentarsi nello stesso piatto o ingrediente, rappresentativo del territorio di riferimento e ordinato da tutti i ristoratori al tavolo, per dar vita a un confronto ancora più diretto. A Ravenna, non potranno che sfidarsi sui tradizionali cappelletti al ragù, o caplèt, i “cugini” degli altrettanto celebri tortellini. Questa pasta all’uovo tagliata a quadrati, ripiena di formaggio e a forma di cappello, da secoli è al centro di un gustoso dibattito: con quale ripieno farcirli e con quale ragù accompagnarli? Il giudizio di chef Borghese sulla gara tra ristoratori viene svelato alla fine e, come sempre, i suoi voti possono confermare o ribaltare la classifica. Il vincitore di ogni puntata, poi, oltre all’ambitissimo titolo di miglior ristorante, riceverà un contributo economico da investire nella propria attività».

I ristoranti in gara

“Antica Bottega di Felice” con Roberto: ristorante rustico con bottega specializzata in salumi e formaggi tipici, è una location accogliente e genuina, anche grazie alla famigliarità del servizio. Roberto è il titolare assieme alla moglie Eritrea. Lei lavora in cucina, mentre lui accoglie i clienti. Il ristorante propone una cucina tipica romagnola con un menù classico e prodotti fatti in casa, per riportare sulla tavola “la cucina della nonna” grazie a semplicità e genuinità. Non sopporta il pressapochismo nel servizio e la poca disponibilità, mentre è più incline a perdonare un piatto uscito male.

“Trattoria Al Cerchio” con Letizia: questa tradizionale trattoria romagnola, fondata nel 1944, ancora oggi mantiene lo spirito e i sapori della vecchia Romagna, con una location semplice e accogliente. Letizia è la titolare: cresciuta all’interno del locale aperto dai genitori, porta avanti con fierezza e passione l’attività di famiglia occupandosi della sala. Questa giovane mamma e imprenditrice è sensibile, docile e genuina. Si definisce una “guerriera dall’animo buono” perché con lei si crea sempre un clima disteso. Propone una cucina con menù casalingo. Sarà una concorrente moderata, attenta a non cadere nella tentazione della strategia.

“Corte Cabiria” con Luciano: aperto nove anni fa con un nome che richiama il territorio e Fellini, nasce dall’unione con il Cabiria Wine Bar, vecchio locale per aperitivi. In questo ex pollaio il tempo sembra essersi fermato: un’ampia vetrata illumina la sala interna, arredata con gusto ed eleganza. Luciano è l’addetto alla sala, un uomo sempre alla ricerca di nuovi stimoli, che si definisce “un po’ acido e rompi scatole”. All’interno del locale tutto deve sempre essere in ordine perché a suo parere la sensazione di benessere scaturisce quando è tutto sistemato nel modo giusto. La cucina proposta, sia di carne che di pesce, è mediterranea con forti richiami alla tradizione romagnola, come per le materie prime e la pasta fatta in casa. C’è però una forte sperimentazione delle tecniche di cottura e negli accostamenti degli ingredienti.

“Ristorante Al Cairoli” con Attilio: aperto nel 2016 all’interno di un’ex cappelleria di cui conserva tutt’ora le vetrine, sorge in una delle vie più caratteristiche del centro. Arredato con mobili vintage dal sapore british, il locale è curato e presenta tavoli ben distanziati per garantire intimità ai commensali. Bolognese di nascita e adottato da Ravenna, dopo un vero e proprio cambio di vita, oggi Attilio è titolare e gestore della sala del ristorante. Il suo carattere puntiglioso è lampante: “Dovrei lasciarmi scivolare di più le cose addosso, cerco sempre di alzare l’asticella e invece certe volte dovrei rilassarmi un po’”. Si considera un concorrente leale, ma consapevole che i suoi avversari potrebbero giocare di strategia. La cucina è tradizionale ma innovativa, con un menù curato in cui il sapore della tradizione si unisce a tante elaborazioni di tendenza. Assieme alla moglie ha anche brevettato un cioccolatino a forma di cappelletto detto “e Caplèt”.

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