Il tribunale di Ravenna assolve Bersani dall’accusa di aver diffamato il generale Vannacci

Ravenna
  • 05 novembre 2024

Pier Luigi Bersani è stato assolto dal tribunale di Ravenna dall’accusa di avere diffamato il generale Roberto Vannacci con l’epiteto “coglione”, espressione usata durante una intervista dal palco della Festa dell’Unità di Ravenna l’1 settembre 2023. L’assoluzione è stata pronunciata “perché il fatto non sussiste”. “Lo apprendo dalla stampa”, questo secco il commento di Bersani in un post su Facebook dove riporta l’articolo del Carlino che riferisce della decisione del giudice di Ravenna.

Il caso era finito in tribunale dopo la querela di Vannacci, oggi europarlamentare della Lega, e il 27 febbraio la Procura ravennate aveva chiesto per Bersani un decreto penale di condanna per 450 euro di multa per diffamazione aggravata dal mezzo (l’intervista era stata anche trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube del Pd), in quanto poteva “dirsi provata la penale responsabilità sulla base delle documentazioni audio-video” acquisite dalla Digos ravennate.

Il gip Corrado Schiaretti ha però respinto la richiesta di condanna del pubblico ministero. Secondo il giudice infatti tale richiesta non può “essere accolta per insussistenza giuridica e prima ancora linguistica”. In particolare Bersani, in relazione al bestseller di Vannacci “Il mondo al contrario”, aveva ambientato il suo ragionamento in un ipotetico ‘bar Italia’ e, intervistato a Ravenna da una giornalista della Stampa, aveva posto questa domanda al pubblico: “Ma se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale?”. Secondo il giudice, le parole dell’ex segretario del Pd “non possono essere qualificate come metaforiche”, ma è accaduto piuttosto che “il querelante abbia confuso la figura della metafora con quella della allegoria”. In altre parole Bersani “descrive un luogo inesistente dove sarebbero leciti linguaggi in netto contrasto con la sensibilità civile”. È quindi chiaro che, “essendo nota la storia personale e l’ironia di cui Bersani ha fatto sfoggio in decenni di carriera politica, la frase incriminata appare all’ascoltatore non credibile: un artificio retorico volto all’ironia politica nei confronti della destra italiana”.

In sostanza Bersani aveva “voluto evidenziare che, come è sbagliato dare dell’anormale a un omosessuale, è altrettanto sbagliato dare del coglione a un generale”. Lo stesso Gip nel 2021 aveva archiviato la posizione di alcuni agenti della scorta del leader della Lega Matteo Salvini accusati di peculato e violenza privata in relazione a un giro con una moto d’acqua della polizia al figlio dell’allora ministro degli Interni al bagno Papeete di Milano Marittima, sul litorale ravennate.

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