Il Parco: «Sei mesi per la riclassificazione dell’Ortazzo»

Ravenna

Dal Parco del Delta del Po arriva con una nota ufficiale il dettaglio della proposta di variante al piano Territoriale della stazione “Pineta di Classe e Salina di Cervia” per l’area protetta dell’Ortazzo – Ortazzino, utile alla riclassificazione delle zone di tutela. Intervento richiesto all’unanimità dal consiglio comunale nel dicembre 2023 con un ordine del giorno presentato da Lpra, in particolare per trasformare la zona C, al limitare di Lido di Classe in zona B, e quindi per permettere al Parco di esercitare in caso di nuove compravendite il diritto di prelazione anche sulla zona C, finora esclusa. Un primo passo per un iter, si spera non lunghissimo, che interviene su tutta l’estensione dell’oasi naturalistica mentre il 19 giugno si attende l’udienza preliminare, in seguito al deposito da parte del Parco del ricorso per l’esercizio del diritto di prelazione. «Non ci hanno messo nelle condizioni di agire – afferma il direttore del Parco, Massimiliano Costa -, non dicendoci i costi, i tempi della vendita e le modalità di pagamento, come prevede la legge 394 del 1991. Per un ente pubblico quest’ultimo è un dato molto importante per programmare le risorse. Ora si apre il procedimento. Sappiamo che il preliminare di vendita tra l’attuale proprietà e la società Gobbino è scaduto senza essere rinnovato, ma questo non esclude nuovi passaggi di proprietà».

La proposta di variante è stata assunta con una delibera dal comitato esecutivo del Parco a metà aprile ora il tavolo di pianificazione che vede presenti la Provincia, Arpae, la Regione e il Comune lavorerà al documento prima dell’adozione da parte della Provincia e della fase delle osservazioni per arrivare all’approvazione con il parere della Regione. «L’iter - spiega Costa - ha tempi fissati dalla legge, quindi credo che ci vorranno almeno 6 mesi».

La proposta prevede la modifica della zona C prativa (72 ettari) in zona B prativa in cui, oltre ai vincoli precedenti, è anche vietato l’accesso, se non attraverso visite guidate. La zona B arbustiva (90 ettari) passa in zona A, così da portare la zona A dell’Ortazzino, a unica zona di tutela integrale di tutto il Parco, da 71 ettari a 161 ettari. Infine, la variante prevede alcuni adeguamenti sulla zona B prativa che chiariscono le pratiche agricole di sfalcio ammesse. «Per la zona B prativa, è fondamentale garantire uno sfalcio annuale, in caso contrario il bosco avanza e si sostituisce; mentre le aree B arbustive non necessitano di interventi gestionali, tanto da poter essere classificati zona A, in cui non sono possibili interventi umani e non è consentito nemmeno l’accesso»

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