Il mistero dell’ostia divenuta sangue a Savarna. I fedeli si oppongono all’archiviazione

Mistero, miracolo o reato. Comunque lo si voglia definire, non è ancora detta l’ultima parola sul caso dell’ostia della chiesa di Savarna, nel Ravennate, rinvenuta a terra e poi trasformatasi in apparenza in sangue, infine scomparsa dopo le analisi affidate ai laboratori di Pievesestina. La Procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto contro ignoti dopo l’esposto dei fedeli contro il vescovo e l’Ausl, nel quale sollevavano l’accusa di “vilipendio di cose destinate al culto”. Sono ora gli stessi parrocchiani a non darsi per vinti: hanno infatti depositato opposizione alla chiusura dell’indagine.
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