Fuoco di Sant’Antonio, crescono i casi

Ravenna

Il “fuoco di Sant’Antonio” aveva fatto parte di una campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione, con la richiesta ad una fascia di popolazione “sensibile” ad aderire. In molti, nel corso dei mesi, hanno richiesto l’inoculazione, in vari casi pur non facendo parte delle categorie più fragili, interessate dalle esenzioni. Hanno così scoperto il costo che va sostenuto: 402 euro, ossia 201 per ognuna delle due somministrazioni necessarie.

Herpes zoster è il nome scientifico della patologia, per la quale non sono disponibili dati su un’ascesa dei casi, ma appare in crescita «verosimilmente perché, manifestandosi soprattutto quando si abbassano le difese immunitarie, in crescita sono le persone che, fortunatamente, non muoiono di malattie che invece diventano croniche. Sono tutti coloro i quali assumono immunosoppressori per proteggersi». Giulia Silvestrini, dirigente medico dell’unità operativa di Igiene e Sanità Pubblica di Ravenna per l’Ausl Romagna, spiega come non esista un virus del “fuoco di Sant’Antonio”, ma si parla di quello della varicella, che come altri ha la caratteristica di restare «nella memoria dell’organismo e presenta la possibilità di riattivarsi. Ciò accade più spesso in situazioni di ridotte difese immunitarie e stress», ricorda Silvestrini. La manifestazione è quella di vescicole che si presentano un po’ ovunque: «La loro localizzazione è detta “metamerica”, ossia in corrispondenza di dove un nervo si innerva. Il problema vero però è data da una possibile complicanza – sottolinea la dottoressa – che si presenta con un forte dolore nevralgico, che può tornare ciclicamente. Col vaccino si previene quest’ultimo aspetto». Questo è il motivo per cui viene caldeggiato fra i pazienti «in cura per tumori, linfomi, leucemie e tutte le malattie che impongono l’assunzione di immuno-soppressori. Un’incidenza maggiore c’è anche fra chi è diabetico».

Per questo i medici curanti che consigliano la somministrazione del vaccino lo fanno avendo chiaro il profilo di fragilità del paziente che ne determina l’accesso gratuito.

In altri casi è prevista la compartecipazione economica dell’utente, che è pari ad un costo unitario 201 euro per due somministrazioni: il ciclo completo ammonta pertanto a 402 euro.

Esenti, in Emilia Romagna, sono anche gli ultra-sessantacinquenni (ma solo fino ai nati nel 1952, i più anziani pagano ndr): «Una platea che ha la possibilità di vaccinarsi non solo per l’herpes zoster, ma anche per il pneumococco. La campagna vaccinale su quella fascia di popolazione servirà anche a riscontrare – conclude Silvestrini – l’incidenza effettiva di diminuzione delle criticità che l’herpes zoster può scatenare. Va però detto che, per i soggetti che non possono fruire dell’esenzione, è possibile ricevere l’inoculazione di un vaccino “vivo”, che stimola la risposta immunitaria, ma non è adatto alle persone fragili. Questo costa molto meno, circa un quarto di quello più comunemente utilizzato».

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