e prostituzione minorile

Cellulari, vestiti, scarpe, ma anche sigarette e droga. Regali come moneta di scambio, quando addirittura non pagava direttamente i ragazzini della società sportiva di cui era dirigente per ottenere da loro prestazioni sessuali. Finito in carcere nel giugno dell’anno scorso, per un 69enne faentino, ex responsabile ai vertici di una squadra manfreda, è arrivato ora l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si tratta di un passaggio che con buona probabilità porterà alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura, che nell’arco dell’inchiesta partita dal commissariato di Faenza e condotta successivamente dalla Squadra mobile e dalla Dda di Bologna ha formulato le accuse di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime, prostituzione minorile e induzione a compiere atti sessuali. Nel frattempo l’indagato, assistito dall’avvocato Laerte Cenni, ha ottenuto dal gip l’autorizzazione per uscire due mattine alla settimana per provvedere a varie esigenze rimarcate dal difensore nella propria istanza.
Le voci circolavano
Le chiacchiere in città circolavano da tempo quando il 69enne è finito in manette, come chiesto dal pm Elena Caruso al giudice per le indagini preliminari Letizio Magliaro. Nonostante ciò, la tutela delle vittime dei contestati abusi sessuali ci impone di non rivelare ulteriori dettagli sull’identità del dirigente, men che meno il nome della società sportiva di cui era al vertice. I fatti, per come contestati, sarebbero avvenuti fin dal 2022, per giungere al febbraio del 2023. Tre le vittime, tutte all’epoca tra i 15 e i 17 anni. Forte del ruolo ricoperto, l’uomo avrebbe esercitato su di loro una particolare influenza, sconfinando in proposte esplicite in virtù di regalie e favori di vario genere; non solo smartphone, abiti e soldi, ma anche sigarette e stupefacenti. C’erano poi passaggi in auto e pranzi offerti, tutto con l’obiettivo di rimanere soli.
Minacciato, poi stuprato
Qualcuno ha ceduto alle insistenze, concedendosi in atti sessuali come toccamenti o rapporti completi. In un caso si parla anche di un vero e proprio stupro. Si tratta di un ragazzo che nel gennaio del 2023, dopo averlo seguito a casa, si sarebbe opposto all’ennesima avance. Il 69enne l’avrebbe allora minacciato di andare a raccontare ai quattro venti quanto già accaduto tra loro in passato. Ma niente da fare. Allora l’uomo avrebbe usato la forza. Reagendo a uno spintone dell’adolescente, lo avrebbe fatto cadere a pancia in giù sul letto, bloccandogli braccia e mani, per poi abusare di lui. Inizialmente finito in carcere per un mese, l’ex dirigente sportivo è ora agli arresti domiciliari. A breve si attende la fissazione dell’udienza preliminare.