Faenza, anziano di Cattolica accusato di aver sottratto oltre un milione alla cugina centenaria
In dieci anni, un patrimonio da 1,1 milioni di euro si è ridotto a soli 4mila euro, lasciando sgomento l’erede di una benestante signora faentina, morta a 103 anni nel 2019. L’attenzione della giustizia si concentra sul cugino 88enne, residente a Cattolica, amministratore di sostegno dal 2009, accusato di peculato. Il processo si è aperto ieri a Ravenna, con la denuncia partita da un amico di famiglia e consulente finanziario della donna, che si è costituito parte civile. Proprio lui, infatti, era stato nominato erede della signora faentina.
Il consulente aveva inizialmente assunto l’incarico di amministratore di sostegno, ma ne fu sollevato dopo pochi mesi per una denuncia dello stesso cugino oggi a processo, poi rivelatasi infondata. Assolto nel 2018, il consulente ha dichiarato in aula che la donna, sotto la gestione del parente, sarebbe stata progressivamente isolata e privata del telefono. Alla morte della centenaria, il patrimonio si era quasi del tutto esaurito, nonostante le sue iniziali disponibilità economiche.
Le indagini hanno rivelato uscite ingenti e discutibili, tra cui cene costose, un computer da 3mila euro, spese per una poltrona ergonomica, viaggi e rimborsi chilometrici. Molte spese, classificate come “coperte dalla privacy”, sono risultate difficilmente verificabili. Inoltre, l’88enne avrebbe percepito un compenso mensile di 5mila euro.
Difeso dall’avvocato Michele Lombini, l’imputato avrà modo di esporre la propria versione nel corso di un processo che si preannuncia complesso e basato principalmente sulla documentazione contabile.