Elezioni regionali, De Pascale: “Ugolini ci dica in quali strutture per anziani ha notizie di irregolarità o maltrattamenti”

Ravenna
  • 16 settembre 2024

Rsa in Emilia-Romagna, Michele De Pascale chiede a Elena Ugolini di specificare quali strutture siano inadeguate dopo che nei giorni scorsi la candidata del centrodestra le aveva paragonate a dei lager (poi scusandosi per un paragone inopportuno). “Ugolini - evidenzia De Pascale - pur scusandosi doverosamente per aver accostato le Case residenza anziani dell’Emilia-Romagna ai lager, ha però confermato di avere visitato direttamente diverse strutture della nostra regione nelle quali non si dovrebbe “avere cuore” di lasciare i nostri anziani. Detta così Ugolini lascia intendere di aver constato situazioni di irregolarità, se non di veri e propri maltrattamenti. Visto il discredito che tali affermazioni rischiano di portare sul sistema nel suo complesso, le chiedo se non sia più corretto dichiarare pubblicamente a quali strutture in particolare faccia riferimento e se, a seguito di queste sue esperienze, abbia poi proceduto a segnalare o denunciare i suoi sospetti agli enti deputati ai controlli o alla stessa magistratura.

Io ad esempio da amministratore, anche con la Polizia municipale di Ravenna, ho promosso tantissimi controlli in questi anni nelle Case famiglia non soggette al sistema di accreditamento regionale. Perché anzitutto su questo bisogna chiarirsi: l’Emilia-Romagna, in termini pro-capite, investe più di qualunque altra regione nel fondo della non autosufficienza: 562 milioni di euro per quasi 17 mila posti accreditati. Al di fuori di ciò, c’è poi un universo di strutture - per quasi altrettanti posti - soggette comunque ad autorizzazione. E oggi queste strutture e i loro dipendenti stanno facendo miracoli per garantire la qualità con costi crescenti”.

“Quali strutture?”

Continua De Pascale: “Di quali strutture parla Ugolini? Chiedo per capire e per distinguere, posto che nessuna generalizzazione o pregiudizio è in sé accettabile, quando si fanno accuse così pesanti. Allargare la platea delle strutture e dei posti accreditati è un nostro impegno, per assicurare qualità delle strutture e dell’assistenza. Ma le risorse non sono più sufficienti e, come la nostra Regione ha costantemente ampliato il finanziamento regionale, altrettanto dovrebbe fare il Governo, che investe oggi per l’intero Paese meno di quanto faccia da sola l’Emilia-Romagna. Così come vogliamo aprire una nuova stagione di coprogettazione per innovare le modalità di assistenza domiciliare e residenziale.

Chi si candida però ad amministrare una Regione deve essere molto rigoroso: se ci sono elementi oggettivi da denunciare lo si faccia subito, è un obbligo prima ancora che un diritto; altrimenti si getta solo discredito su un sistema di servizi, come quello di chi lavora nella non autosufficienza in Emilia-Romagna, che va invece tutelato e sostenuto”.

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