Elezioni Emilia-Romagna, De Pascale e il dissesto idrogeologico: “Serve una figura con ampi poteri e io sono pronto”
Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, oggi era alla Biennale dell’economia cooperativa a palazzo Re Enzo a Bologna. A margine ha affrontato il tema dei danni da maltempo: “Uno degli errori commessi anche dopo l’alluvione del maggio 2023 è stato la banalizzazione di questi eventi. ‘Ci siamo allagati con poche gocce d’acqua’, si diceva. È un ritornello molto pericoloso. Questi eventi hanno modalità simili di quelli che conoscevamo in passato, ma con violenza, di quantità d’acqua, e frequenza completamente nuove. Non è che possiamo dire ai cittadini ‘ci sono i cambiamenti climatici e quindi ci allaghiamo’, ma la portata della reazione dev’essere dimensionata alla comprensione del problema. Se non conosci la malattia, non trovi la cura. La malattia è molto grave e la cura dev’essere molto significativa, sulla manutenzione ma anche per una nuova stagione di opere. I nonni dei braccianti di oggi, come abbiamo sentito dal palco della Biennale e come è stato il caso del mio bisnonno, tiravano su gli argini con delle carriole di legno legate alla schiena. Oggi abbiamo mezzi e capacità, non abbiamo quindi nessuna scusa per non essere all’altezza di quella storia”.
Aggiunge de Pascale: “Questa terra, gran parte della pianura dell’Emilia-Romagna, è terra di bonifica ed è quindi naturalmente allagata. Se vogliamo proteggerla, serve uno sforzo molto importante. Parliamo di eventi che a lungo siamo riusciti a contrastare, ma nell’ultimo periodo hanno violenza che ci sta soverchiando”.
Contro il dissesto idrogeologico, “serve una grande reazione e serve un’assunzione di responsabilità: se uno va a leggere tutte le normative ordinarie e speciali sul governo delle acque, per capire chi deve fare qualcosa spesso serve un professore di diritto amministrativo. In una situazione di emergenza, quando le responsabilità sono diffuse tra troppi soggetti, si è davanti ad una de-responsabilizzazione. L’ho detto in tutte le sedi: ci sia una figura con ampi poteri, e ampie responsabilità, con il dovere di segnare un cambio di passo. Penso che questa figura debba essere il prossimo presidente della Regione. Se fossi io, sono pronto a prendermela quella responsabilità”.