«Si lavora per essere poveri con stipendi così». Non lascia spazio ad interpretazioni il giudizio espresso da Marinella Melandri della segreteria confederale Cgil sul nuovo appalto che riguarda il personale addetto alla guardiania, al contatto con il pubblico per l’igienizzazione delle mani, al controllo della temperatura corporea nelle strutture sanitarie della provincia di Ravenna, ma anche di Forlì – Cesena. Al 30 novembre è scaduto l’affidamento a Formula Servizi e parte degli addetti sono subentrati in Gsa spa, assegnataria dell’appalto gestito da Intercenter, l’agenzia regionale per gli acquisti e i bandi, per conto di Ausl Romagna. Non tutto il personale è rimasto al lavoro, degli oltre 40 dipendenti impiegati su tutta la provincia alcuni hanno deciso di non accettare il nuovo contratto collettivo nazionale non più multiservizi ma per servizi fiduciari che prevede una retribuzione più bassa. Non sono mancati i disagi nei giorni scorsi all’ingresso degli ospedali.
5 euro
Secondo i primi calcoli di Cgil si tratterebbe di 5,49 euro l’ora a fronte dei precedenti 7,06. Di fronte a procedure corrette e appalti del tutto regolari si apre un problema ben più grande del singolo bando di gara. «Siamo pronti a convocare un’assemblea dei lavoratori e a prendere posizione sul tema – spiega Marinella Melandri – emerge una responsabilità di tipo sociale da parte del committente, ovvero Ausl Romagna. Al di là delle normative il punto è che il sistema degli appalti è sbagliato, bisogna cambiare per non perdere la dignità del lavoro. Che un servizio delicato come l’accesso alle strutture sanitarie, in era Covid poi, sia svolto da lavoratori pagati 5 euro grida vendetta. Si tratta di addetti fragili, esposti, molto giovani, spesso alle prime esperienze lavorative».
Appalti
A preoccupare il sindacato sono le esternalizzazioni, il passaggio di appalti da un soggetto all’altro e il sistema del massimo ribasso. «In questo caso non si è trattato di un cambio di appalto, il primo affidamento a Formula servizi fu fatto in maggio in regime di massima urgenza nell’ambito di un appalto in essere, poi Ausl Romagna si è avvalsa di Intercenter e di una contrattazione con valori più bassi. Per questo abbiamo chiesto loro di recuperare una situazione di salvaguardia per i lavoratori. Non c’è nessun obbligo di utilizzare Intercenter. Se si usano questi strumenti non ci deve essere il peggioramento delle condizioni di lavoro. Siamo in presenza di un calo del corrispettivo orario pagato da Ausl al soggetto gestore e di una riduzione della paga del lavoratore». L’attuale appalto durerà fino a maggio e per le stesse mansioni sono previsti un diverso trattamento e una diversa retribuzione da territorio a territorio. Con la denuncia del fenomeno, la Cgil ha chiesto all’azienda subentrante di mantenere la retribuzione precedente. «Non escludo un incontro in prefettura – conclude Melandri -. Stiamo cercando di affrontare la questione in termini sindacali costruendo una vertenza. Nell’ambito degli appalti si può annidare lo sfruttamento anche nel rispetto del norme, ed è una nostra scelta politica quella di monitorare questi fenomeni».