Consumo di suolo, Ravenna ai vertici. Lo scorso anno addio ad altri 52 ettari
Nessun altro Comune in Emilia-Romagna ha una superficie di suolo cementificata pari a quella di Ravenna: oltre 7.000 ettari. Questa cifra colloca il territorio tra le prime venti municipalità italiane in termini di estensione urbana (prendendo in considerazione solo i Comuni con più di 100.000 abitanti). Tuttavia, va notato che Ravenna ha anche uno dei territori comunali più vasti d’Italia, seconda solo a Roma. La percentuale di territorio urbanizzato a Ravenna è significativa, raggiungendo il 10,91%. Sebbene ci siano luoghi in Italia che presentano una situazione peggiore, Ravenna, come gran parte della Romagna, è comunque classificata come “zona rossa” dall’Ispra, l’ente che ha stilato il rapporto. Questo documento è stato presentato ieri durante la riunione dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) a Genova.
I dati mostrano che nel 2022 sono stati urbanizzati altri 52 ettari di terreno nella provincia. Complessivamente, il territorio provinciale conta 18.908 ettari di suolo cementificato, che costituiscono il 10,18% del territorio. A livello comunale, sono stati urbanizzati 19,68 ettari in un anno, portando il totale a 7.130. In termini percentuali, Sant’Agata sul Santerno è il Comune più urbanizzato (oltre il 16%), seguito da Cervia (15,67%). Al contrario, i Comuni collinari di Brisighella e Casola sono tra i più virtuosi, con meno del 4% del territorio urbanizzato. Casola si distingue anche come il comune con il più basso incremento degli ultimi 16 anni (appena lo 0,04%). Secondo i dati dell’Ispra, il territorio di Cotignola è quello che ha mostrato il maggiore aumento percentuale di suolo urbanizzato rispetto al 2006, con un incremento dell’1,91%, e si trova ora al terzo posto nella provincia. A livello nazionale il consumo di suolo è arrivato a coprire il 7,14% della Penisola.
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