Cofari, in un’assemblea dei soci tesa il bilancio viene respinto
“Il bilancio non è approvato”, afferma laconicamente il presidente di Cofari, Marco Costantini, al termine di un’assemblea concitata, svoltasi fra i container e chiusasi con un voto a chiamata, che ha dato esito negativo. Era il giorno in cui si poneva al voto il bilancio 2023 e la sensazione è che, in questo “round”, abbia vinto la rabbia. Dalle emozioni che si vivevano nel capannone che raccoglieva i soci (molti gli aventi diritto presenti, ma ad ascoltare la relazione anche vari non più in organico) quella principale era di tensione, ma anche di attesa. Di risposte, su quello che è un avvenire incerto e le cui variabili sono state in buona parte discusse ieri sera. E anche circa l’esito dell’assemblea che, mano a mano che si susseguiva la votazione, sembrava sempre più segnata.
Alcuni dei fuoriusciti dalla compagine societaria si erano dati appuntamento molto prima. Perché fra gli interrogativi che agitano i soci e dipendenti c’è la destinazione dei residui del prestito sociale vincolato. Accantonamenti che sono stati trasformati “per una cifra superiore agli 800mila euro, in capitale sociale”, come riassumevano i sindacati due giorni fa. Provvedimento preso per un’azienda che come affermato dagli stessi Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ha “proceduto alla cessione del ramo facchinaggio e cessato l’attività dei traslochi e continuerà a effettuare l’attività dei depositi per terzi nella sua sede in zona Bassette, con un solo dipendente”. E fra coloro che sono restati fuori dall’assemblea c’era chi distribuiva un volantino che chiedeva ai componenti l’assise di “aprire gli occhi e trovare il coraggio di lottare perché paghi chi ha colpe e non, come al solito, lavoratori e contribuenti”. Nella relazione di bilancio, condotta da Alessandro Brunelli, è stata sottolineata la situazione di “patrimonio netto negativo”, su cui ha inciso anche “la perdita superiore al milione dell’ultimo anno”, ma rispetto la quale “con la cessione del fabbricato di sede, l’auspicio è che il saldo di patrimonio torni positivo. Non è certo, ma riteniamo sia possibile”. L’espressione dubitativa di Brunelli è data da alcuni elementi di contesto, che complicano la situazione. Nel 2022 Cofari ha subìto un verbale di Inps, dell’ammontare di quasi quattro milioni, rispetto al quale la società ha fatto ricorso e non c’è stato ancora pronunciamento. Ed un accertamento Inail, invece, ha portato ad un decreto ingiuntivo per 523mila euro, rispetto al quale Cofari ha fatto opposizione. Su questa partita si attende un’espressione entro il gennaio 2025. Elementi che rendono meno facile un possibile accordo di ristrutturazione del debito, perché appunto non è chiaro l’ammontare totale del negativo in capo alla cooperativa. Ora, entro circa un mese, sarà necessario richiamare i soci per approvare il bilancio. E se questa volta l’espressione non dovesse essere positiva, la situazione già intricata della cooperativa faticherebbe davvero a trovare un iter per una sua risoluzione.