Cervia, in vendita Villa Damerini, gioiello liberty dell’architetto Focaccia

Ravenna

CERVIA -È in vendita villa Damerini, il gioiello dell’architetto Matteo Focaccia, finito sul mercato per 1,3 milioni di euro. Si tratta di un capolavoro liberty situato nel viale Colombo di Cervia, datato 1923, l’epoca d’oro per quello stile architettonico. La storica residenza riflette il genio di Focaccia (1900 - 1972), che ideò il villino con una combinazione armoniosa dei dettagli. Le camere, ad esempio, sono illuminate dai vetri colorati che chiudono pertugi e feritoie. Ed ancora, ogni piccolo balcone è coperto dall’ombrello di un pino o dalle fronde di un platano. Si tratta di un esempio unico di stile liberty con influenze secessioniste e richiami alla architettura storica, tanto che il Rotary di Cervia - Cesenatico nel 2020 ha inserito villa Damerini fra le destinatarie di una targa storica.

Del resto l’architetto “illuminato” ha lasciato il segno anche in viale Roma, dove fra l’altro sono ancora presenti due sue creature come villa Righini e villa Maria (quest’ultima ospitò lo scrittore Max David durante l’infanzia). Tracce della sua attività si riscontrano pure nel Teatro comunale e nella Casa delle aie, ma Focaccia viene ricordato anche come podestà del Comune di Cervia, la cui nomina avvenne nel 1932. E fu proprio grazie a questo ruolo che trovò un accordo con l’artista Giuseppe Palanti, il fondatore di Milano Marittima. La sua società, nata per promuovere lo sviluppo della località, non navigava in buone acque. Fu quindi una nuova intesa con il Comune che portò alla restituzione di una vasta porzione di terreno, che Palanti aveva ottenuto in concessione, sul quale sorsero poi colonie come la Varese e la Montecatini. Villa Damerini è vincolata, ma richiede quanto meno un restauro, essendo disabitata da parecchio tempo.

Si spera dunque che possa ritornare agli antichi splendori, come è stato per villa Righini, il cui proprietario Mauro Chiesi l’ha rilanciata con un accurato restyling. Stesso discorso per villa Palanti, passata dopo il ritiro dell’artista di Brera (definito dai cervesi “E nostar pitor”) e alcune vicissitudini gestionali, all’imprenditore e proprietario fra l’altro dell’hotel Mare Pineta Davide Salaroli, che la mantiene proprio come Palanti l’aveva concepita.

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