Cervia, i bagnini: “La Bolkestein porterà rincari, a Jesolo hanno messo tende a 200 euro al giorno”
CERVIA - Polemiche, chiarimenti e allarmi nel dibattito sul “Processo alla Bolkestein, quali opportunità per imprese, turisti, residenti”, che si è svolto nel piazzale dei Salinari. Il consigliere della Cooperativa bagnini Danilo Piraccini ha attaccato le posizioni del divulgatore scientifico Mario Tozzi, assente nonostante fosse stato invitato più volte a Cervia. “Quando scrive un articolo ha vasta eco - è la questione -, ma lui è un integralista, e le sue idee mal si conciliano con l’economia balneare. Non conosce infatti i movimenti turistici, il numero delle imprese e le presenze. Dice che nessuna struttura può restare sulla spiaggia e a ottobre vanno smontate tutte. Una cosa è l’area pubblica, un’altra lo stabilimento privato di cui abbiamo l’autorizzazione. Pensare di togliere i bagni e le attrezzature è un’idea romantica e affascinante, ma improponibile. Come pure non è possibile limitare la durata delle concessioni demaniali a soli 5 anni: come la mettiamo poi con gli investimenti? E quando parla di restituire la refurtiva non so proprio a cosa si riferisca. Speriamo venga prima o poi a confrontarsi con la Coop”.
“Molta parte di pubblico pensa che questa direttiva cancellerà i bagnini - ha poi chiarito -, ma non è vero: possono essere solo sostituiti. Inoltre si crede che la direttiva Bolkestein favorirà la concorrenza, senza calcolarne i risultati che saranno deludenti. Infatti bisogna investire molto, e qui entriamo nel mondo finanziario, rischiando di affossare la nostra proverbiale accoglienza. In quanto al sistema alberghiero, oggi ha tutti i servizi grazie ai pacchetti, però se il loro costo passa da 10 a 30 euro che effetto avrà?”. Il consigliere si è anche soffermato sui casi in cui le gare - che prevedono una offerta sulla concessione demaniale con possibile indennizzo per il bagnino uscente - sono già andate in porto. A Jesolo, ad esempio, è stato presentato un progetto innovativo di investimento per 8 milioni, che ha fruttato 3 grandi concessioni. “Per prima cosa hanno tolto gli ombrelloni mettendoci le tende a 200 euro al giorno - ha avvertito -. Gli alberghi ora sono in ginocchio, il tutto confortato dall’algoritmo. Se davanti all’hotel a 5 stelle c’è un bagno tradizionale l’albergatore è contento, non scimmiottiamo altre spiagge”. Il sindaco
Mattia Missiroli, dal canto suo, ha esordito sostenendo che “occorre un approccio serio di fronte a un fallimento generale della politica che ha generato estrema confusione”. “Appena insediati abbiamo ricevuto il ricorso dell’Agcom - è passato poi alla vertenza del Comune -, per la proroga delle concessioni demaniali di un anno che l’Amministrazione comunale ha messo in atto dopo la scadenza del 2023 (altrimenti la spiaggia rischiava di chiudere). A luglio abbiamo avuto la prima udienza, a settembre ci sarà un secondo dibattito, ma ricordiamoci che la spiaggia è anche un pubblico servizio, non possiamo certo tagliarlo. Nemmeno un giudice credo sia in grado di affrontare una forzatura del genere in modo definitivo. L’atteggiamento che ci ha portato a questa scelta oggi non è cambiato e fa parte di un percorso di coerenza”. “L’Amministrazione comunale ha aumentato le risorse umane che si devono dedicare alla applicazione della direttiva europea - ha concluso -. Abbiamo inoltre incaricato gli uffici di monitorare le gare già eseguite in altre regioni (Liguria e Abruzzo), per capire quali ricadute possano avere su quei territori. Ma se dovessi pensare alla spiaggia futura la immaginerei come quella di oggi, quindi la Bolkestein è qualche cosa che ci arriva addosso, coinvolgendo l’intera città. Determinante fra l’altro è l’accoglienza del bagnino, che rappresenta un valore e mette in questione anche l’indennizzo, molto difficile da quantificare. Purtroppo il Governo odierno ci lascia ancora i dubbi al posto delle certezze. In ogni caso dobbiamo inserire il tema ambientale nella Bolkestein per recuperare alcune dune, come quella della ex colonia Varese. Vorrei infine stimolare il sistema turistico a cercare il progetto più intelligente possibile, per migliorare Cervia”.