Bonaccini: «Bignami ha commesso errori molto gravi durante l’alluvione»
BOLOGNA. Non è tanto la foto col travestimento da nazista a pesare. Quanto gli “errori molto gravi” commessi sull’alluvione in qualità di viceministro. La pensa così Stefano Bonaccini, ex presidente della Regione Emilia-Romagna e oggi europarlamentare Pd, nel commentare la nomina di Galeazzo Bignami a nuovo capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Nomina accompagnata dal riemergere delle polemiche legate allo scatto di diversi anni fa. «Credo che Bignami si sia vergognato davvero di quella foto - dice Bonaccini, ospite oggi di Tagadà su La7 - e chiese scusa. Io sono abituato a fare gli auguri di buon lavoro, e li faccio sia al ministro Foti sia a Bignami. Io sono di quelli che preferisce batterli nelle urne, piuttosto che nei talk show televisivi. Ogni tanto la sinistra preferisce vincere nei salotti tv e nei talk show, io preferisco vincere nelle urne quando è più importante. Così mi hanno insegnato in Emilia-Romagna».
Tra l’altro, punge Bonaccini, «dopo che vincemmo le regionali nel 2020, anche Salvini non citofona più da cinque anni. Qualcosa si impara anche dalle sconfitte». Tornando a Bignami, secondo l’ex governatore dell’Emilia-Romagna «purtroppo ha commesso errori molto gravi durante l’alluvione. Ad esempio si rese protagonista, insieme al ministro Musumeci, di una conferenza stampa nella quale ci attaccarono frontalmente, mentre gli uomini della Protezione civile erano al lavoro per salvare vite umane e aiutare chi era in difficoltà. Una cosa mai vista prima nella storia della Repubblica italiana».
Quell’atteggiamento però, affonda il colpo Bonaccini, a Bignami «non ha portato molto bene». In Emilia-Romagna alle ultime regionali «abbiamo stravinto con quasi 20 punti di distacco, candidato uno degli amministratori locali più colpiti dall’alluvione». Cioè Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, che «sarà un bravissimo presidente di Regione», afferma Bonaccini. Peraltro, dopo le amministrative di qualche mese fa, «il Pd e il centrosinistra oggi governano anche 20 delle 22 città con oltre 40.000 abitanti in Emilia-Romagna. Non era mai successo». E visto che si è votato un anno dopo l’alluvione, «vuol dire che i cittadini alla fine hanno creduto di più nella nostra classe dirigente, nonostante quello che è accaduto», sottolinea l’europarlamentare dem. Che insiste: «Preferisco sempre la contrapposizione su questioni di sostanza politica, non sul livello personale».