Asili nido a Ravenna, il Comune cancella i voucher: «Superati da altre misure»

RAVENNA - Addio voucher comunali per la frequenza degli asili nido. La decisione di sospendere lo strumento che era in piedi dal 2016 è stata presa nei giorni scorsi dalla giunta. Si trattava di una misura volta a sostenere le famiglie che avevano figli frequentanti le strutture dedicate all’infanzia negli asili privati convenzionati con il Comune. Erano destinati a chi aveva un Isee da 7500 a 35mila euro. Importo massimo 300 euro al mese, minimo 50. L’obiettivo era quello di integrare il sistema dei posti privati convenzionati in risposta ai bisogni delle famiglie sempre più diversificati che non sempre trovano risposta nella più tradizionale offerta pubblica.

La sospensione della misura è stata decisa perché ritenuta ormai superata da altre, regionali e statali. In particolare appena un anno dopo l’introduzione dei voucher era entrato in vigore il “bonus nido” erogato dall’Inps e più conveniente rispetto ai voucher. Il fatto che le due misure fossero concomitanti dava però adito ad alcuni problemi, primo tra tutti il fatto che qualcuno, nonostante il divieto di accumulo, ha approfittato di entrambi gli strumenti. Una circostanza emersa in diverse occasioni che ha portato l’avvio di procedimenti volte al recupero di somme indebitamente percepite. Non è detto che si tratti di “furbetti”, qualcuno potrebbe anche aver agito in buona fede ricevendo la brutta sorpresa quando si è visto recapitare la richiesta di restituzione. C’è, inoltre, il sostegno della Regione che permette di abbattere ulteriormente le rette per alcune categorie di persone.

Palazzo Merlato ha deciso comunque di sostenere le famiglie incrementando la quota di abbattimento delle rette, per il prossimo anno, per coloro che frequentano i nidi privati: per chi va nelle strutture Fism l’abbattimento arriva a 120 euro mensili (era pari a 100 euro), per chi sceglie le altre strutture accreditate arriva fino 240 euro contro gli attuali 200. Una scelta che vuole andare incontro a chi, non trovando posti negli asili comunali, deve rivolgersi ai privati. Sono circa 140 i potenziali beneficiari di questa misura che costerà all’amministrazione circa 40mila euro, coperti da fondi regionali.

Infine i fondi finora utilizzati nei voucher potrebbero essere reimpiegati. a partire dal settembre 2025, per ampliare i posti comunali negli asili convenzionati. L’attuale accordo con i privati scade infatti il 31 agosto del prossimo anno e l’intenzione dell’amministrazione è quella di aumentare l’offerta abbattendo le liste d’attesa e offrendo posti pubblici, preziosissimi per chi ha un reddito più basso. Possibile anche una rivisitazione del servizio tariffario.

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