Ravenna, rifiuti tra la terra del parco marittimo: la rabbia dei bagnini
Prima le critiche delle associazioni ambientaliste - Italia Nostra, Vivi Ravenna Verde e Wwf - ora l’intervento della politica che dalle parole è passata agli esposti e alle interrogazioni. Il nascente Parco Marittimo prende forma accompagnato da polemiche e segnalazioni alla Procura della Repubblica. Quella che sarebbe dovuta essere un’operazione di rilancio dei lidi ravennati rischia di trasformarsi in una palude e i titolari degli stabilimenti balneari ora temono effetti negativi sulla stagione turistica alle porte. La nota rassicurante del Comune di Ravenna, diramata lo scorso 10 marzo, non è servita a sgombrare i dubbi e, ieri, il consigliere di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha inoltrato un esposto alla Procura. Sotto l’occhio del ciclone sono finiti i sottofondi dei percorsi ciclopedonali di accesso agli stradelli retrostanti gli stabilimenti balneari di Marina di Ravenna e Punta Marina Terme. Ancisi ha presentato l’esposto dopo un sopralluogo effettuato lo scorso 20 marzo alla presenza della Polizia Locale e dei Carabinieri. Al tema ha dedicato un servizio anche il Tg3 regionale. Ancisi riporta alcuni parlati del telecronista: «Cavi, accendini, tubi di plastica rotti, piastrelle rotte che spuntano dalla strada […]. Le immagini parlano chiaro». Ad alcune ore di distanza dal servizio, il Comune ha fatto sapere che il materiale di quella parte di cantiere era effettivamente sbagliato e il fondo dovrà essere rifatto. La precisazione dell’amministrazione non ha fermato Ancisi, che ha presentato un esposto in Procura. Ancisi sottolinea che andrà fatto un esame dei materiali utilizzati anche negli altri tratti: «In via provvisoria, tutto o quasi è stato verosimilmente ricoperto con sabbia e terriccio, ma, con facilissimi scavi a campione, tutto risulterebbe evidente e quindi valutabile con certezza. In sintesi, si discute se nei lavori in questione siano state riversati rifiuti edili, piuttosto che il prestabilito pietrisco calcareo naturale». Sulla questione interviene anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero, che presenta un question time in consiglio comunale in cui si chiede al sindaco e alla giunta «in quanto tempo si sostituirà il materiale; se l’amministrazione chiederà i danni alla ditta per il ritardo che questa bonifica comporterà; se intende procedere con una denuncia».