Ravenna, guasti al traghetto: nessuna soluzione in tempi brevi

RAVENNA - Non sembrano esserci soluzioni a breve termine per migliorare il servizio di traghetto tra Marina di Ravenna e Porto Corsini se non quella di «fare più manutenzione possibile per limitare i disagi», ovvero le avarie del mezzo che ultimamente sono sempre più frequenti. Per il medio-lungo periodo si pensa ad un nuovo traghetto elettrico, per i quali però servono molti passaggi tecnici e burocratici, e l’assessore al Turismo Giacomo Costantini puntualizza che «occorreranno anni» per vederlo all’opera. A questo punto Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) chiede la «sicurezza di avere un crono programma per risolvere il problema». In chiusura l’assessore alla Mobilità Gianandrea Baroncini prospetta «l’orizzonte della legislatura», vale a dire il 2025, per realizzare il revamping, cioè l’ammodernamento del motore, «di uno dei due traghetti» e per «ordinare il nuovo». A rispondere alle domande della commissione consiliare è principalmente il presidente dell’azienda Roberto Sacchetti. Una commissione che si è trasformata sostanzialmente in un processo politico a Start Romagna, con protagonista l’opposizione (che ha chiesto la convocazione della dirigenza in aula comunale) ma a cui non si è sottratta, seppur con toni più pacati, nemmeno l’opposizione. Finché non entrerà in servizio il nuovo traghetto – che si spera sia finanziato nell’ambito del Pnrr, visto che lo si vuol fare elettrico e «l’ammortamento sui bilanci peserebbe sul costo del servizio» – i cittadini dovranno continuare a fare affidamento sui due attuali (costruiti tra l’inizio e la metà degli anni Novanta) per i quali Start spende circa 300mila euro all’anno in manutenzione. A cui se ne sono aggiunti di recente 70mila per uno studio riguardo all’eventuale passaggio del traghetto ad un’alimentazione Gnl. Lo studio ha dato esito negativo: non conviene. Al di là dei disservizi, la domanda che ha posto l’opposizione è rimasta inevasa: perché non si è fatta una programmazione per tempo? Sull’onda di questo quesito non sono stati pochi i consiglieri – in primis Renato Esposito di Fratelli d’Italia – che hanno chiesto le dimissioni del management di Start. Alberto Ancarani di Forza Italia ha aperto le danze parlando di un «servizio da terzo mondo» che «non garantisce nemmeno un collegamento mediamente decente» tra due lidi che pure ne avrebbero bisogno. Soprattutto i lidi nord, visto che i residenti che abitano lì utilizzano molti servizi che si trovano in quelli sud come ricorda Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, supportato in questo da Gianfilippo Rolando della Lega. Start ha riportato una media di «attraversamento ogni 10 minuti». Una tempistica che non ha persuaso nessuno, a partire dal consigliere Nicola Grandi: «Sarò sfortunato io, la mia media è di 40 minuti...». Chiaro che, essendo medie, dipendono anche dalla condizione del traffico navale e tuttavia anche la consigliera Stefania Beccari del Pd non è convintissima di questi numeri così come «non sono credibili» per il consigliere Giancarlo Schiano del Movimento 5 Stelle. Ma sono state molte le questioni affrontate, a partire dalla la corsia centrale non viene più utilizzata a causa di una ordinanza del 2013. «I traghetti furono costruiti quando le auto erano più piccole rispetto ad ora, stiamo studiando un nuovo layout per garantire la sicurezza», ha spiegato Start. Ora la corsia centrale viene utilizzata da moto e scooter. Molto discussa anche la scelta di fare utilizzare agli utenti la bigliettazione automatica, in questo caso criticata anche da Daniele Perini della lista “De Pascale Sindaco”. L’assessore Costantini è intervenuto spiegando che «i disservizi fanno arrabbiare anche noi» ma invita ad essere «meno ingenerosi» verso un servizio non semplice da gestire. A settembre ci sarà una seconda commissione per chiudere la discussione.

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