Ravenna, lo scrittore Eraldo Baldini: "Jova Beach Party? Mica siamo a Rimini"

Anche lo scrittore Eraldo Baldini interviene sul Jova Beach Party: il saggista e narratore ha pubblicato sul proprio profilo Facebook alcune riflessioni sull’evento in programma a Marina di Ravenna l’8 e il 9 luglio. Il ragionamento di Baldini parte da alcuni presupposti di natura geografica e logistica. «La striscia di spiaggia e pineta che forma il comprensorio balneare – scrive – è piuttosto stretta, inadatta (a meno di sacrificare la pineta, e per fortuna non lo si è fatto) a un proliferare di insediamenti ricettivi, che attualmente consistono solo in due campeggi e un paio di pensioncine. Modesta anche la ricettività del centro abitato. Tutto ciò fa sì che, tradizionalmente e inevitabilmente, questo bel tratto di costa, salvato dalla cementificazione, sia più che altro la spiaggia quotidiana dei ravennati e si riempia davvero solo nei week-end». Sulla base di tali premesse, Baldini pone alcune domande sulla reale ricaduta positiva che potrà avere la due giorni musicale sul territorio. «Si dice che rappresenterà un affare per le attività locali. Quale? La folla che interverrà dovrà pernottare principalmente in strutture sparse altrove, fino a Faenza, e dovrà raggiungere Marina in auto». Oltre alle problematiche legate alla disponibilità delle strutture ricettive e alla viabilità, lo scrittore prevede anche che «i bagnanti abituali in quei due giorni diserteranno Marina per non trovarsi in una morsa di ressa e traffico già sperimentata in altre occasioni», mentre «la maggior parte degli stabilimenti balneari della zona vedrà un forte calo di presenze e incassi». La conclusione a cui arriva Baldini è che «Marina di Ravenna non è Rimini» e quindi «non è adatta per certe cose»: meglio, sostiene, «un turismo legato alla bellezza del luogo, alla natura, allo spazio, al verde, traendo vantaggio da quello che a qualcuno appare come un limite».