Ravenna, imprese balneari contrarie al secondo rigassificatore

RAVENNA- L’ipotesi di un secondo rigassificatore non piace ai titolari degli stabilimenti balneari che temono pesanti contraccolpi per il turismo e l’attrattività delle spiagge dei lidi ravennati. «Abbiamo accettato senza polemiche il rigassificatore e il parco eolico – commenta Maurizio Rustignoli, presidente della cooperativa Spiagge Ravenna -. Lo abbiamo fatto sentendo anche il senso di responsabilità legato alle difficoltà energetiche del momento, adesso però nessuno ci può chiedere di avvallare un secondo rigassificatore. Questo è troppo. Ravenna ha già dato alla causa energetica. Non credo che sia corretto imporre al nostro territorio un ulteriore sforzo che potrebbe avere un impatto significativo sul settore turistico. Se nei prossimi anni l’Italia avrà bisogno di ospitare il rigassificatore di Piombino, lo faccia altrove. Siamo un Paese con centinaia di chilometri di costa, direi che soluzioni alternative esistono».

Rustignoli rivendica la vocazione turistica della riviera romagnola: «Da anni l’amministrazione dice di volere puntare forte sul comparto turistico, sia sul fronte della città d’arte che sul comparto balneare. Ci aspettiamo coerenza e che si faccia subito chiarezza sull’ipotesi di accogliere un’altra nave-rigassificatore. Già vediamo gli effetti della scelta di ospitarne una, anche psicologici. I nostri clienti chiedono informazioni sul primo rigassificatore, vogliono rassicurazioni, anche sul fronte dell’inquinamento. Noi li rassicuriamo, ma con una seconda nave tutto diventerebbe più difficile. Quando è stato presentato il progetto avevamo chiesto che la nave potesse essere attraccata più a largo, ma ci hanno detto che non era possibile. Dalla spiaggia sarà ben visibile con un notevole impatto visivo. Prevedere una seconda nave vuol dire affossare il nostro settore. Se mai si dovesse presentare questa ipotesi, invito l’amministrazione comunale a fare una valutazione complessiva nel segno della prudenza. Occorre mantenere un equilibrio tra i vari interessi economici del territorio. Se per senso di responsabilità non ci siamo opposti al primo rigassificatore, non si può pretendere che si dica di sì a tutto quello che arriva. Occorre salvaguardare anche l’industria turistica».

Rustignoli fa un’ultima considerazione: «Si era parlato di sostanziose opere compensative per l’arrivo del rigassificatore – conclude -, ma siamo rimasti delusi. Prevedere un bosco che limiti l’impatto della centrale a terra mi sembra il minimo, mentre per le località di Marina di Ravenna e Punta Marina è previsto qualche intervento ma che non è assolutamente paragonabile all’impatto che il rigassificatore potrebbe avere in termini di attrattività delle località». Ro.Art.

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