"Orientarsi con le stelle": dodici artisti in mostra a Rimini

Guardare le stelle. L’oscurità che illumina. Le piccole lucciole del cielo. E ascoltare la terra. La sua voce. Il suo respiro. Dodici artisti italiani e stranieri, più di quaranta opere: fotografie, disegni, video, installazioni. L’uomo e la natura raccontati attraverso gli occhi, le sensibilità, la poesia dei protagonisti della mostra Orientarsi con le stelle ospitata nell’ala nuova del Museo della Città fino al 30 settembre.

L’idea dell’esposizione, curata da Gigliola Foschi e Lucia Pezzulla, nasce a Milano durante il lockdown. Una serie di interviste ad artisti porta le due curatrici ad approfondire universi visivi particolarmente attenti nei confronti delle problematiche ambientali. Il cosmo dialoga con la Terra e l’arte se ne fa specchio. Inquinamento, manipolazione della natura, allontanamento etico dalle proprie origini, sono solo alcuni dei temi affrontati dai fotografi, disegnatori e performer scelti per questa collettiva.

Tra loro Dacia Manto, milanese di nascita, ma da tempo trasferitasi a Pennabilli, la cui cifra artistica e filosofica si concentra sulla ricerca e sulla resa visiva dei territori fluviali, palustri. I disegni in esposizione sono racconti liquidi di effervescenze, panorami cromatici di luoghi, boschi, animali, radici, raggi e luci notturne, fusi da una corrispondenza panica e pittorica.

Dedicati alla luna, invece, i lavori di Edoardo Romagnoli. Fotografie in cui l’astro argentato diventa dardo, lampo di luce che scende sulla terra, squarcio di energia e mistero.

Una luna dalle molteplici dimensioni, voce consolatoria in un cielo nitido e purificato, invece, il corpo celeste colto da Beba Stoppani. La sua ricerca “Terra madre” racconta le fasi lunari, segni di una dimensione angelicata dell’universo.

Tra le stanze dell’ala nuova del Museo della Città si incontrano anche le “Cosmogonie” ironiche di Pio Tarantini. Pianeti e oscurità, oggetti e animali diventano fiabe accennate di tempi surreali. Ironia che è lo spirito anche del video del catalano Joan Fontcuberta. E poi le eclissi, quella di sole, immortalata da Paola Mattioli, che danza proiettata sotto un pergolato, e la terra della norvegese Marianne Bjornmyr nella sua forma di mappamondo asettico illuminato metafisicamente dai raggi solari.

La notte, il cielo stellato e il paesaggio brullo dell’isola di Creta i protagonisti delle immagini poetiche di “The splitting of the chrysalis and the slow unfolding of thr wings” del greco Yorgos Yatromanolakis. Orizzonti di riflessi arcaici, orme, tracce di ritualità, esperienze mitiche e religiose al centro, invece, delle fotografie di Occhiomagico (Giancarlo Maiocchi). Nessuna geografia “umana”, nessun tempo determinato. La natura mostra il suo corpo e la sua anima, la sua essenza. Essenza sempre più sfregiata dall’inquinamento, come quello luminoso colto e testimoniato dalle immagini di Francesco Del Conte. L’uomo e il suo rapporto con la natura è il tema delle opere di Alessandra Baldoni. I suoi dittici e trittici sono corrispondenze visive, enigmi da interpretare di mondi interiori costellati di presenze artistiche.

Infine a salutare lo spettatore l’installazione di Moira Ricci: grandi ritratti di contadini che in cerchio guardano verso la volta celeste, ricordando lo stretto legame, antico e inscindibile, tra l’agricoltura e i ritmi della natura.

La mostra è promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rimini. Ingresso libero.

Info: info@redlabgallery.com
musei@comune.rimini.it

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