Novafeltria, settimana corta a scuola, i genitori: “Facciamo ricorso al Tar”
Settimana corta a scuola, i genitori preparano il ricorso al Tar. Già lanciata una raccolta fondi per sostenere le spese legali. Tutto comincia a luglio, quando il consiglio dell’istituto comprensivo Angelo Battelli di Novafeltria ha dato il semaforo verde alla settimana corta per l’anno scolastico alle porte. Una prospettiva che ha messo in croce molte famiglie, in primis per il nuovo orario. Le lezioni dal lunedì al giovedì andranno infatti dalle 8 alle 13.30 per le primarie di Novafeltria, Perticara, Pietracuta, San Leo e Secchiano mentre il venerdì la prima campanella suonerà alle 8 e l’ultima alle 16. Stessa tabella di marcia per le medie, salvo un ulteriore rientro pomeridiano per il percorso a indirizzo musicale dove, almeno stando ai genitori, gli iscritti sarebbero calati in ragione dell’incertezza di un orario da concordare con i docenti. Da qui la discesa in campo delle famiglie in punta di diritto, preparando un nuovo reclamo oltre che il ricorso al Tribunale amministrativo regionale, supportati da un noto studio legale di Bologna.
I dettagli
Già lanciata invece una raccolta fondi su Gofundme con l’obiettivo di arrivare a 6mila euro. «Siamo a 17 donazioni e 1140 euro raccolti», spiega uno dei promotori dell’iniziativa che preferisce restare anonimo. Tra le criticità ricorda la mancanza del trasporto per la giornata del venerdì «ma anche la necessità di uscire in anticipo per molti allievi, nei giorni restanti, rosicchiando il monte orario fissato dal ministero per beneficiare dell’unico mezzo disponibile». Ulteriori contraccolpi, a suo dire, fioccheranno «sulle attività pomeridiane dei bambini senza dimenticare il peso delle 8 ore del venerdì scandito da due intervalli per 30 minuti in totale, ma senza alcuna mensa». Altro nodo? Gli allievi della primaria sono ospitati nella sede delle medie, «oltre 400 persone - sottolinea il portavoce – in ambienti destinati a 250 e che hanno visto sparire laboratori e sala insegnanti». A nulla sono valse le richieste di quattro amministrazioni (Maiolo, Novafeltria, San Leo e Talamello) per rimandare la decisione di un anno. «Chiediamo un supporto finanziario - sottolinea questo papà - per intraprendere un percorso legale e garantire che la decisione del Consiglio venga rivalutata e che i nostri ragazzi abbiano accesso a un’istruzione equa e sicura». Il reclamo e il ricorso, tiene tuttavia a precisare, non sono in alcun modo rivolti contro l’attuale dirigente Teresa Cipriani, «a cui va riconosciuto un alacre impegno per trovare una soluzione che riducesse per il massimo numero degli alunni il disagio per i trasporti nonché per una mediazione accettabile che salvaguardasse il più possibile esigenze e ragioni di tutti». Una mediazione, allarga le braccia, respinta in tronco «dal Consiglio d’Istituto».