Francesco Prode, il pianista simbolo della nuova musica
Musicista rivelazione della Biennale musica di Venezia 2014, Prode viene definito dalla critica «simbolo della nuova musica» anche grazie alla interpretazione del tutto personale dell'opera di Luigi Nono. Grazie alla sua facilità di approccio a codici culturali diversi, l'artista romano riesce a cogliere e a riproporre l’essenza musicale di compositori di tutto il mondo, ma la sua dimensione di elezione è naturalmente l'Europa. Le affinità culturali con l'arte del vecchio continente hanno fatto parte del resto della sua formazione: diplomatosi con il massimo dei voti al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, si è perfezionato poi al Royal College of Music di Londra con John Barstow, al Mozarteum di Salisburgo con Hans Graf, alla Russische Schule di Friburgo con Vitalij Margulis e a Milano con Vincenzo Balzani e Bruno Canino mentre dal 2005, dalla collaborazione con Karlheinz Stockhausen, si dedica in maniera prioritaria alla musica contemporanea. Di qui, le collaborazioni illustri: con Philip Glass, Ivan Fedele, Denis Smalley, Marco Stroppa, Mark Andre, Alessandro Solbiati, Vittorio Montalti, Lasse Thoresen.
E ad Area Sismica, Prode propone brani di Mark Andre, György Kurtag Splinters, Philip Glass, John Cage e Karlheinz Stockhausen. Ma il programma del circolo Arci di via Le Selve 23 ha altre importanti date in vista: il 27 gennaio tornano gli Exercises d’improvisation di Luc Ferrari attraverso l’interpretazione di Giancarlo Schiaffini, Walter Prati, Francesca Gemmo e Sergio Armaroli, il 10 febbraio segue la presentazione di St()ma, il primo lavoro in solo di Cristiano Calcagnile, mentre il 3 marzo, a distanza di oltre un decennio, suonano di nuovo all’Area Sismica Guigou Chenevier e Michel Mandel, e torna anche l’Haiku festival, il 10 marzo.
Ingresso: 10 euro
Info: www.areasismica.it